RABAT (Marocco) - È sempre più critica la situazione degli evangelici in Marocco: sono decine i missionari arrestati o espulsi dal Paese con l'accusa di proselitismo.

Il timore che i musulmani abbraccino la fede cristiana ha portato il Governo del Marocco a espellere numerose persone e ad arrestarne altre; una trentina di credenti, in maggior parte evangelici anglosassoni, hanno dovuto lasciare il Paese, altrettanti sono stati arrestati, tra cui anche una donna coreana.

Il ministero dell'Interno marocchino ha rilasciato un comunicato in cui precisa che le espulsioni si inseriscono nel quadro della «lotta contro i tentativi di propagazione del credo evangelico, mirante a scuotere la fede dei musulmani e di dedicarsi a fare proselitismo fra minori col pretesto della beneficenza».

A causa dell'allontanamento di sedici evangelici che gestivano l'orfanotrofio per bambini disabili, Village of Hope di Ain Leuh, la struttura, attiva da molti anni e in cui abitavano trentatré bambini, è stata chiusa.

Il pastore evangelico Jean-Luis Blanc, responsabile della chiesa protestante in Marocco, afferma che «a Marrakech la polizia è entrata nel tempio per eseguire gli arresti, una cosa che non era mai accaduta finora».

In Italia, l'Alleanza evangelica italiana, si riunisce per analizzare la situazione e prendere opportune decisioni in merito alla vicenda. [sr]

Su Facebook è in corso una petizione per fermare la deportazione di cristiani stranieri dal Marocco: PETIZIONE MAROCCO

Ulteriori approfondimenti si possono trovare nella pagina dei commenti.

Nella foto: due missionarie piangono mentre lasciano i bambini assistiti nell'orfanotrofio di Ain Leuh.

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