L'otto per mille battista è legge. Lo scorso 23 febbraio la Camera ha approvato definitivamente il disegno di legge per la modifica dell'Intesa recante il concorso alla ripartizione delle quote dell'otto per mille dell'Irpef. La modifica dell'Intesa, voluta dall'Assemblea generale dell'Unione cristiana evangelica battista d'Italia (Ucebi) del 2008, prevede l'accesso anche alle quote non espresse. I fondi così raccolti finanzieranno progetti a soli fini umanitari, sociali e culturali. Dal 2013 ogni contribuente potrà trovare, in sede di dichiarazione dei redditi, anche l'Ucebi tra i destinatari dell'otto per mille.

Soltanto a decorrere dal terzo anno successivo a quello dell'entrata in vigore della legge, lo Stato corrisponderà, la somma risultante dall'applicazione della modifica di legge. Il Comitato esecutivo dell'Ucebi presenterà all'approvazione della prossima Assemblea generale una proposta di regolamento per la gestione dell'otto per mille.

"Dopo diversi anni di discussioni assembleari, di leali contrapposizioni, si giunge alla fine di un percorso che trova l'Unione trasformata, ma non trasfigurata. Il principio di separazione tra la Chiesa e lo Stato non è stato abolito, ma lo si è coniugato, con coraggio e temerarietà, con il dovere di saper essere, in quanto minoranza religiosa, una risorsa di libertà e di solidarietà per un paese come il nostro sempre deficitario di entrambe", è stato il commento del past. Lello Volpe, presidente dell'Ucebi.
Inviato da alex il

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