Tornato dalla breve vacanza .... la mia consorte e le piccoline sono ancora al mare.....

Uscivo la mattina presto, con la più piccolina, un po per non farla stare sotto il sole cocente dello zenit, un po per mirare il mare quando non c'è nessuno, l'alba, o poco dopo, il sole che spunta li da quella linea che sembra voler ricordarci i nostri limiti. Eppure confine che ci permette di superare i nostri vincoli sensoriali, per andare al di la di ciò che possiamo.
Immaginando, sognando, come se il valore complessivo di ciò che siamo sia assai al di sopra della somma di ciò che ci compone.

Ma ecco, quotidiano alla mano, come mi si ricordi, impietosamente, ciò che siamo, ciò che sono.
Un barbaro, una creatura che usa l'intelletto spesso, troppo spesso, per prevalicare, piuttosto che per condividere. E' così all'ora che spesso pur potendo potenzialmente valorizzarci unendo le nostre diversità, invece ci svalutiamo esaltandole per capeggiare, o semplicemente per spenderci nei piaceri, nelle follie. 

Tre eventi mi hanno turbato in questa settimana.
Tutti eventi che riguardano i più piccoli, i più indifesi, coloro che dovremmo foggiare per essere migliori e che invece riusciamo, spesso, a modellare come siamo noi, ovvero come non vorremmo essere.

- Scoperta l'ennesima violenza pedofila da parte di un rappresentante della religione magioritaria in Italia (Viterbo).

- L'orrore di quella bimba rapita a 8 anni e tenuta schiava sottoterra dal suo "maestro".

- La moria, come fossero pesci in acqua avvelenata, ma forse lo sono pesciolini abitanti di questo acquario per il quale spesso dimentichiamo di cambiare l'acqua, scordando che è in quella in cui viviamo, pesciolini i piccoli bimbi morti nei barconi della "speranza". Morti li nelle acque vicine alla nostra bellissima Sicilia, meta di molti tursitisti per lo stupendo mare, si proprio quello che ha affogato quei piccolini, morti di stenti tra le braccia impotenti dei loro genitori, disperati piu di quanto possiamo sembrarlo noi, quando magari ci arrabiamo perchè non riusciamo a comprarci quell'ultimo telefono.

Eppure in tutto questo amaro ancora una volta mi rassicura qualcosa, mi sorregge, mi sostiene, mi solleva, mi incoraggia, mi da speranza. Un versetto, un passo, una parola della Parola.

Matteo 18:3
«In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Chi pertanto si farà piccolo come questo bambino, sarà lui il più grande nel regno dei cieli.


Ecco il sollievo se bisogna essere come bambini per entrare, all'ora i bambini stessi avranno ben più diritto di chiunque ad essere li. Dove non ci sarà fila per loro, ne attesa, ne sete, ne violenza, ne segregazione, ne schiavitù, ne trasbordi, ma come pulcini li la loro chioccia li ama, ci AMA........

agosto 2006
alex.kirk

Inviato da alex il

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