Il servo e il Signore
Mal si adidce al servo cercare di essere ricco, grande ed onorato in questo mondo in cui il Signore fu povero, misero e disprezzato..
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Mal si adidce al servo cercare di essere ricco, grande ed onorato in questo mondo in cui il Signore fu povero, misero e disprezzato..
No non sono impazzita…
Dovete sapere che… in Brasile alcuni
Cristiani Evangelici vogliono bandire l’uso di dispositivi USB perchè il
simbolo rappresenterebbe il marchio del demonio!
Invece sempre secondo questi ultimi, la
connettività Bluetooth è “il bene” perchè di colore blu… lo stesso
colore degli occhi di Gesu Cristo.
Dall’articolo originale:
La sofferenza viene definita come "profondo patimento" oppure "tristezza causata da un disagio estremo". Isaia ci dice che il Signore stesso è familiare con questo forte sentimento: "Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza..." (Isaia 53:3).
Possiamo vedere un potente esempio dell'amorevole risposta di Dio alla sofferenza in Marco 5; questo capitolo contiene l'incontro di Gesù con Iairo, uno dei capi sacerdoti ed una donna con un'emorragia cronica.
Come capo della sinagoga di Capernaum, Iairo faceva parte di un sistema religioso che aveva rigettato Gesù. Non sappiamo cosa Iairo pensasse personalmente di Cristo, ma sappiamo che è stato testimone della Sua potenza guaritrice; molto probabilmente fu proprio nella sinagoga di Iairo che Cristo guarì l'uomo dalla mano secca; molto probabilmente c'era anche lui in mezzo alla folla, mentre Gesù cacciava gli spiriti immondi, che gridava: "...Tu sei il Figlio di Dio!"
(Marco 3:11).
Un credente, nel suo credere, deve essere credibile.....
"Chiedete e vi sarà dato". Pregando Dio possiamo lamentarci, o chiedere scusa per qualche cosa, oppure essere indifferenti, ma chiediamo pochissime cose. Pensa invece alla splendida audacia del figlio che abbai le caratteristiche del bambino! Il Signore dice:"Se non diventate come piccoli fanciulli...". Chiedi, e Dio agirà; dai a Gesù Cristo l'opportunità di operare, lasciaGli il campo libero. Ma nessuno è disposto a farlo, a meno che non si trovi ad avere esaurito le sue risorse; se l'uomo è in quello stato non dà segni di viltà se si mette a pregare, perchè quello è l'unico mezzo per entrare in contatto con la Realtà.
Pronti a morire per Gesù.. loro... e noi?
Porte Aperte Italia - per la Chiesa perseguitata
La risposta di Gesù a sua madre sembra un pochino strana; le disse: "L'ora mia non è ancora venuta".
Quale era l'ora a cui si stava riferendo Gesù? Non stava parlando del momento di tenebre che avrebbe affrontato tre anni dopo, prima della crocifissione; in quel momento Gesù avrebbe detto: "La mia ora è venuta".
Ma qui a Cana stava riferendosi ad un'ora differente; cioè il ministerio di Cristo stava appena cominciando. Questo è ciò cui si stava riferendo, quando disse a Sua madre che la Sua ora non era ancora venuta, ma subito dopo Egli compì un segno, miracolosamente trasformò sei grandi recipienti d'acqua in vino.
Permettetemi di chiedere: vi siete mai domandati perché Gesù attese nel fare tale miracolo? Aspettò fino a che tutte le bottiglie fossero asciutte, ogni bicchiere vuoto, fino a che il padrone di casa si era cominciato a preoccupare.
La vita di ogni essere umano è caratterizzata da continue decisioni: alcune semplici, altre impegnative. Volenti o nolenti ci troviamo in ogni istante della nostra esistenza a dover decidere.
Ma che nesso c'è allora tra le decisioni da prendere e l'amore?
Siamo forse comandati ad amare?
Indubbiamente sì, anche se amare Dio, il prossimo, la moglie, il marito o il nemico, presuppone un atto volontario.
Se l'amore fondamentalmente fosse soltanto un sentimento, non si potrebbe ubbidire a questo comandamento. I sentimenti non sono soggetti a comando. In effetti, come si può amare il prossimo su comando?
Per comprendere ed ubbidire al comandamento, dobbiamo perciò prima conoscere la natura dell'amore.
Amare non è un invito, ma è un comando divino!
Non voglio spiegarvi di nuovo perché noi siamo tutti qui. Voi lo sapete bene. Voglio solo cercare di darvi tre minuti di verità su Israele, anche se mi occorrerebbero ore per raccontarvi una storia che è stata rovesciata fino a non serbare alcuna parvenza di realtà. Io sono una giornalista e una parlamentare italiana: per questo ho negli occhi la verità di ciò che ho visto in tanti anni di servizio, nel cuore il desiderio che questa verità sia utile, indispensabile all'Italia e all'Europa.
La mia prima verità è una unica strada, quella che porta da casa mia all'aereoporto di Fiumicino quando parto e poi quando atterro, prosegue verso Gerusalemme dall'aereoporto Ben Gurion, vicino a Tel Aviv, quando arrivo in Israele, e viceversa. Un'unica strada: quella dove le macchine corrono liberamente dove vogliono senza dar conto a nessuno, le donne si vestono come preferiscono e scelgono il lavoro e il marito che vogliono, le radio nelle auto trasmettono pareri difformi e ferocemente dissenzienti ma una canzone, allegra o triste, ritma sempre la stessa storia: quella della democrazia, piena di vita e di sogni, di movimento, di dissenso, di giovani in corsa verso il futuro, di idee diversissime fra di loro.
- Quando affermo che "sono cristiano", non grido ai 4 venti che sono "santo". Piuttosto mormoro sottovoce che ero perduto, ma oggi sono stato ritrovato e perdonato da Gesù Cristo!
- Quando affermo che "sono cristiano", non mi vanto.
Piuttosto confesso che cado spesso e che ho bisogno di Cristo per essere guidato.
- Quando affermo che "sono cristiano", non mi considero forte.
Piuttosto dichiaro che sono debole e che ho bisogno della Sua forza per andare avanti.
Dio è Amore,
Dio é Misericordia,
Dio é tutto;
Dio é Ossigeno,
Grazie......
Come prescritto in Esodo 23:16 e in Levitico 23:34, dal 15 al 22 del mese Tishri (secondo il calendario ebraico, settembre/ottobre) gli Ebrei celebrano la Festa di Sukkot. E' la terza e anche la più festosa delle tre feste, chiamate del pellegrinaggio.
Il precetto più caratteristico riguarda la Sukkàh (Capanna) che per gli ebrei ortodossi diventa la residenza fissa, per tutto il tempo della festa.
La Sukkah deve essere costruita in maniera particolare, specie per quanto riguarda il tetto, costruito da rami e canne, disposti in modo che sia possibile intravedere il cielo.
Nella Sinagoga un ruolo importante ha anche il Lulav cioè un rametto di palma, due di salice e tre di mirto, che simboleggiano la fertilità della terra alla conclusione dei raccolti.
Durante la preghiera il Lulav viene fatto ondeggiare in tutte le direzioni invocando la pioggia e indicando l'universale dominio di Dio.
Durante la festa vengono anche portati in processione i rotoli della Torah.