"...Egli dà altrettanto a quelli che ama, mentre essi dormono" (Salmo 127:2).

Il sonno del corpo è un dono di Dio. Così disse Omero quando lo descrisse come qualcosa che scendeva dal cielo e si fermava sopra le tende dei guerrieri che circondavano l'antica Troia. E così pure cantò Virgilio, quando raccontava di Palinuro che si addormentò sulla prua della nave. Sì, il riposo è un dono di Dio.


Pensiamo che, appoggiando il capo sul cuscino e facendo assumere al nostro corpo una posizione rilassata inevitabilmente ci addormenteremo senza fare alcuno sforzo. Ma non è così. Il riposo è un dono di Dio, e nessun uomo chiuderebbe gli occhi se Dio non mettesse le Sue dita sulle palpebre, se l'Onnipotente non esercitasse un dolce influsso sul suo corpo, acquietando a poco a poco i suoi pensieri, facendolo così entrare in quel beato stato di riposo che noi chiamiamo sonno.

Veramente ci sono dei farmaci e dei narcotici con i quali la gente può avvelenarsi fin quasi a morire, e lo chiamano riposo; ma il riposo di un corpo sano è il dono di Dio. Egli lo concede; ogni notte lui stesso ci dondola la culla, tira la tenda del buio, comanda al sole di chiudere i suoi occhi ardenti, e poi viene e dice; "Dormi, dormi, figlio mio, Io ti dono il sonno".

Ti è mai accaduto qualche volta di essere a letto e di lottare per addormentarti? Si potrebbe dire di te quello che fu detto di Dario: "Il re mandò a chiamare i suoi musicisti, ma il sonno fuggì da lui". Hai cercato di dormire, ma non ci sei riuscito; procurarti un sano riposo va oltre le tue capacità. Immagini che fissando la mente su un certo soggetto finché esso assorba tutta la tua attenzione, tu possa poi dormire; ma poi scopri che non cela fai. Diecimila cose ti passano per la mente come se tutta la terra fosse scossa davanti a te. Vedi tutte le cose mai contemplate ballare in una fantasmagoria davanti ai tuoi occhi. Chiudi gli occhi, ma continui a vederle; e ci saranno cose nella testa e nelle orecchie e nel tuo cervello che non ti lasceranno dormire. E' Dio solo che, allo stesso modo in cui sigilla gli occhi del marinaio sopra il vertiginoso pennone della nave, fa riposare anche il monarca; poiché con tutto il gran daffare che ha costui non potrebbe riposare senza l'aiuto di Dio.

E' Dio che permea la mente di oblio e ci ordina di dormire, affinché i nostri corpi possano rinnovarsi, in modo che possiamo alzarci rinvigoriti e rafforzati per affrontare gli impegni del giorno seguente.
O amici miei, quanto dovremmo essere riconoscenti per il sonno! Il sonno è il migliore medico che conosco. Il sonno ha guarito tante ossa doloranti, più di tanti eminenti dottori. E' la migliore medicina - la migliore in assoluto tra quelle che si trovano negli elenchi della farmacia! Non c'è nulla come il dormire!

Quale grazia è che esso appartenga ugualmente a tutti! Dio non fa del sonno un privilegio del ricco; non lo concede solamente al nobile o al ricco, cosicché essi possano tenerselo come un bene di lusso per loro stessi, ma lo concede a tutti. E se c'è una differenza, il sonno del lavoratore è dolce, sia che mangi poco o molto. Colui che lavora duramente dorme profondamente, stanco com'è. Mentre la effeminatezza lussuriosa non può riposare, girandosi da una parte all'altra di un letto di piume d'oca; colui che lavora sodo, dalle membra forti e possenti, stanco morto si getta sul duro giaciglio e dorme; risvegliandosi, ringrazia Dio perché ha ritemprato le sue energie.

Amici miei, non sapete quanto dovete a Dio per il riposo che vi dona di notte! Se aveste delle notti insonni, allora apprezzereste quella benedizione. Se per settimane voi giaceste girandovi nel vostro letto, allora ringrazieresti Dio per questo Suo favore. Ma poiché è il dono di Dio, è un dono preziosissimo, di cui non si può apprezzare il valore finché non ci viene portato via; eppure, anche allora, lo possiamo apprezzare come dovremmo.

Il Salmista afferma che ci sono alcuni uomini che si privano del sonno a scopo di guadagno o per ambizione; si alzano presto e vanno a dormire tardi. Alcuni di noi qui presenti, può darsi che siano colpevoli della stessa cosa. Ci siamo alzati la mattina presto per poterci buttare su volumi poderosi in modo da acquisire conoscenza; siamo rimasti seduti di notte fino a che la nostra lampada spenta ci ha rimproverato e ci ha detto che il sole stava per sorgere, mentre i nostri occhi dolevano, il cervello pulsava e il cuore palpitava.

Ci siamo affaticati fin troppo; ci siamo alzati presto e siamo stati alzati fino a tardi, e in tal modo siamo arrivati a mangiare il pane tribolato. Molti di voi uomini d'affari state lavorando proprio così. Non vi condanniamo per questo, non vi proibiamo di alzarvi presto e stare alzati fino a tardi, ma vi ricordiamo questo testo: "Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare e mangiate pane tribolato; Egli dà altrettanto a quelli che ama, mentre essi dormono" (Salmo 127:2).

Ed è proprio di questo sonno che Dio concede ai Suoi diletti che vogliamo parlarvi questa mattina, con l'aiuto di Dio; un sonno particolare per i figli di Dio, un sonno che Egli concede "a quelli che ama".

Talvolta il sonno viene usato in senso cattivo nella Parola di Dio per esprimere la condizione degli uomini carnali e del mondo. Alcuni uomini hanno un sonno dovuto alla pigrizia e all'amore sfrenato delle comodità. Salomone ci parla di costoro, i quali sono figli stolti, che sonnecchiano durante il raccolto, comportandosi vergognosamente, per cui quando il raccolto è terminato, a fine estate, essi se la passeranno poi molto male.

Il sonno spesso esprime uno stato d'indolenza, di torpore, di indifferenza, in cui tutti gli uomini senza Dio si trovano - "Non dormiamo come fanno gli altri, ma noi che siamo del giorno, facciamo sì che siamo sobri" (I Tessalonicesi 5:5-6).

Ci sono molti che dormono il sonno del fannullone, che riposano sul letto dell'indolenza; ma quale tremendo risveglio sarà il loro, quando scopriranno che hanno sprecato il loro tempo, che la sabbia dorata della loro vita è scesa inosservata dalla clessidra e che essi sono giunti ormai in quel mondo dove non c'è più perdono, dove non c'è più speranza, né rifugio, nessuna salvezza.

In altri luoghi troverete il sonno usato come figura della sicurezza carnale, uno stato in cui molti si trovano. Guardate Saulo mentre dormiva sentendosi umanamente al sicuro, non come Davide che disse: "Io mi giacerò e dormirò, perché Tu, o Signore, mi fai abitare in sicurezza". Abner era là e tutte le truppe erano attorno a lui, ma Abner dormiva. Dormi, Saulo, dormi pure. Ma c'è un Abishai in piedi vicino al tuo cuscino con una lancia in mano che dice: "Fa che lo inchiodi a terra con un solo colpo" (I Samuele 26:9). Egli continua a dormire, ignaro di tutto.

Così è di molti di voi: dormite di un sonno pericoloso per la vostra anima. Satana è in piedi vicino a voi; la Legge è pronta; la vendetta è impaziente, e tutti stanno dicendo: "Devo colpirlo? Lo colpirò improvvisamente e lui non si sveglierà più". Ma Cristo dice: "Trattieniti, vendetta, trattieniti!". Guarda la lancia che sta quasi oscillando - "Trattieniti, risparmialo ancora per un anno, nella speranza che possa svegliarsi dal lungo sonno del peccato".

Come Sisera, io ti dico, peccatore, che tu stai dormendo nella tenda del distruttore; può darsi che tu abbia mangiato burro e miele da un piatto signorile, ma tu stai dormendo sulla soglia dell'Inferno; anche adesso il nemico sta alzando il martello ed il chiodo per trapassarti le tempie, per inchiodarti a terra, cosicché tu possa giacere per sempre nella morte di un tormento eterno, se un tale stato possa chiamarsi morte.

Nella Scrittura viene anche menzionato il sonno della lussuria, come quello che colpì Sansone quando perse i suoi buccoli, ed è un tipo di sonno che hanno quei molti che indulgono nel peccato, e poi al risveglio si trovano spogliati, perduti e rovinati.
C'è anche il sonno della negligenza, come quello che ebbero le vergini stolte, delle quali fu detto : "Esse sonnecchiarono e poi si addormetarono". E poi c'è il sonno del dolore che vinse Pietro, Giacomo e Giovanni.

Nessuno di questi tipi di sonno è un dono di Dio. Sono dovuti alla nostra fragilità naturale; ci vengono addosso perché siamo uomini moralmente decaduti; ci piovono addosso perché siamo figli di un genitore perduto e rovinato. Questi tipi di sonno non sono benedizioni di Dio, né Egli li concede ai Suoi diletti.
Adesso andiamo a dire quali tipi di riposo Egli concede.

I. Primo, c'è un sonno miracoloso che Dio ha qualche volta concesso ai Suoi diletti e che Egli adesso non accorda più.

In quel genere di sonno miracoloso, o piuttosto trance, cadde Adamo, quando dormiva solo e addolorato. Ma quando si svegliò, non lo era più, poiché Iddio gli aveva dato il dono migliore che abbia mai concesso all'uomo. Abraamo ebbe lo stesso sonno quando si dice che un sonno profondo cadde su di lui, mentre era coricato e vide una fornace fumante e una lampada ardente, e udì una voce che gli diceva: "Non temere, Abraamo, Io sono il tuo scudo e la tua sovrabbondante ricompensa". Un tale santo sonno fu anche di Giacobbe, quando dormiva coricato per terra con una pietra come guanciale, le siepi come tende, il cielo come tetto, i venti come musica e le bestie come suoi servitori. In sogno, egli vide una scala che si innalzava da terra verso il cielo, e gli angeli di Dio che salivano e scendevano per essa.

Anche Giuseppe ebbe lo stesso sonno, quando sognò che gli altri covoni si inchinavano al suo covone e che il sole, la luna e le sette stelle gli erano sottoposti. In tal modo, Davide spesso riposava, quando il sonno gli era dolce. Un tale sonno gustò anche Daniele quando affermò: " Ero profondamente assopito ed ecco il Signore mi disse: "Alzati e stai in piedi". Ed inoltre tale fu anche il sonno del padre putativo del nostro Signore benedetto, quando in una visione notturna l'angelo gli disse: "Alzati, Giuseppe, prendi il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, poiché Erode cercherà il bambino per ucciderlo".

Questi sono sonni miracolosi. L'angelo di Dio ha toccato i suoi servitori con la bacchetta magica del sonno ed essi hanno dormito, non semplicemente come noi, ma il loro è stato un sonno meraviglioso; si sono tuffati nelle profondità del sonno, si sono immersi nel mare del sonno, dove hanno visto l'Invisibile, hanno parlato con lo Sconosciuto ed udito suoni mistici e stupendi; e quando si sono svegliati, hanno detto: "Che dormita! Per certo il sonno è stato dolce per me". Quindi davvero "Egli dona il sonno ai Suoi diletti".

Ma oggigiorno non abbiamo più un sonno come questo. Molte persone sognano cose meravigliose, ma la maggior parte sogna sciocchezze. Alcuni fanno affidamento sui sogni e certamente Dio ci avvisa per mezzo di sogni e visioni anche oggi - son sicuro che lo fa. Non c'è un uomo che non possa menzionare uno o più esempi di qualche avvertimento o beneficio ricevuto per mezzo di un sogno. Noi però non abbiamo mai una fiducia assoluta nei sogni. Ricordiamo ciò che disse Rowland Hill ad una donna che diceva di sapere di essere una figlia di Dio poiché sognava ripetutamente una determinata cosa - "Non si preoccupi, signora, di ciò che faceva quando dormiva; vediamo piuttosto cosa farà quando sarà sveglia".

Questa è anche la mia opinione sui sogni. Non crederò mai che un uomo sia cristiano solamente perché ha sognato di esserlo; poiché una religione sognatrice renderà un uomo sognatore per tutta la vita, e tali sognatori avranno alla fine un brutto risveglio, se quello è tutto ciò in cui hanno fiducia.

II. In secondo luogo, Egli dà ai suoi diletti il sonno di una coscienza tranquilla.

Credo che molti di voi abbiano visto quello splendido quadro alla mostra della Royal Academy, il sonno di Argyle, in cui egli è sdraiato addormentato nelle prime ore del mattino prima della sua esecuzione. Si vedono alcuni nobiluomini lì in piedi che lo guardano, quasi con un senso di rimorso; il carceriere è lì con le sue chiavi tintinnanti; ma praticamente l'uomo dorme, sebbene l'indomani la sua testa sarà staccata dal corpo ed un uomo la terrà in mano dicendo: "Questa era la testa di un traditore". Egli dormiva perché aveva la coscienza a posto in quanto non aveva fatto nulla di male.

Poi considerate Pietro. Avete mai notato quel passo importante degli Atti degli Apostoli in cui viene detto che Erode intendeva portare fuori Pietro al mattino; ma ecco, mentre Pietro stava dormendo fra due guardie, l'angelo lo scosse? Dormiva tra due guardie, quando al mattino doveva essere crocifisso o ucciso! Ma egli non se ne curava, poiché il suo cuore era pulito, non aveva commesso alcun male. Egli poté dire: "Giudicate voi se sia giusto servire Dio o gli uomini" e di conseguenza si coricò e dormì tranquillamente.

Signori, sapete qual è il sonno di una coscienza tranquilla? Siete mai stati il bersaglio delle calunnie da parte di tutti gli uomini, calpestati, oggetti dello scherno, delle risate e del canto di qualche ubriaco? Sapete cosa sia, dopo tutto, dormire, come se nulla vi preoccupasse, perché il vostro cuore era puro? Ahimé, voi che avete dei debiti, voi che siete disonesti, voi che non amate Dio né Cristo, mi chiedo come possiate dormire, poiché il peccato mette spine pungenti nel cuscino. Il peccato infila un pugnale nella testa di un uomo, in modo che ovunque si giri lo punga. Ma una coscienza tranquilla è la musica più dolce che possa far dormire tranquilli. Il demone dell'irrequietezza non si presenta al capezzale dell'uomo che ha la coscienza serena, una coscienza a posto con Dio e che può quindi cantare; "Con il mondo, con me e con te, io dormirò ed in pace sarò". Così Egli dà il riposo a coloro che ama.
Ma lasciatemi dire a voi che non conoscete la vostra elezione in Cristo Gesù, che non avete fiducia nel lavacro del sangue del Salvatore, a voi che non siete stati mai chiamati dallo Spirito Santo, a voi che non siete stati rigenerati e non siete nati di nuovo - lasciatemi dire che voi non conoscete questo tipo di sonno. Potete dire magari che la vostra coscienza è tranquilla, potete dire di non fare del male a nessuno, e che credete che davanti al Tribunale di Dio avrete poco di cui rendere conto. Ma, signori, voi sapete bene di aver peccato e che le vostre virtù non possono mai espiare i vostri vizi. Voi sapete che l'anima che pecca, anche se pecca una sola volta, deve morire. Se il quadro ha un'unica pecca, non è perfetto. Se voi avete peccato anche solo una volta, voi sarete condannati per questo, a meno che abbiate qualcosa che tolga quell'unico peccato. No, voi non conoscete questo sonno, ma il Cristiano sì, poiché tutti i suoi peccati sono stati posti sul capo del capro espiatorio antico. Cristo è morto per tutti i suoi peccati, grandi o piccoli che fossero, e adesso non c'è alcun peccato segnato a suo carico nel Libro di Dio. "Io sono Colui (dice Dio), "che si carica delle tue trasgressioni per amore del mio nome e non ricorderò più i tuoi peccati". Adesso tu puoi dormire, poiché "Egli dà il sonno ai suoi diletti".

III. Ed ancora c'è il sonno della soddisfazione, di cui il Cristiano può godere.

Nessun uomo mai sente la necessità di offrire una ricompensa di un migliaio di sterline a chi è contento del suo stato, perché se qualcuno venisse a reclamare tale compenso, dimostrerebbe ovviamente di non essere soddisfatto, contento. Ho il sospetto che tutti, in una certa misura, siamo insoddisfatti della nostra sorte; la maggior parte degli esseri umani è sempre in movimento; non si fermano mai, non scendono mai su qualche albero per costruire il proprio nido, ma svolazzano sempre da un albero all'altro. Quest'albero non è abbastanza verde, quello non è abbastanza alto, questo non è abbastanza bello, quello non è pittoresco - e quindi sono sempre in volo e non costruiscono per niente un nido sicuro. Il Cristiano invece costruisce il suo nido e come affermò il nobile Lutero: "Come quel piccolo uccellino sull'albero, si è nutrito stanotte, ma non sa dove farà la colazione domani. Sta posato lì, mentre i venti scuotono l'albero; chiude gli occhi, mette la testa sotto l'ala e dorme; e quando si sveglia al mattino, canta". I mortali smettono di faticare e soffrire; Dio provvederà per il domani.

Quante poche persone vi sono che possiedono questo benedetto stato di soddisfazione e che quindi possono dire: "Non voglio altro, non voglio che poche cose quaggiù, sì, non desidero niente altro, sono soddisfatto e contento".
Avete cantato un bellissimo inno proprio adesso, ma ho il sospetto che molti di voi non abbiano il diritto di farlo perché non lo sentite veramente - "Con la tua volontà io abbandono il resto, ma concedimi solo questo: sia in vita che in morte, come ti pare, che io provi i segni del tuo amore particolare". Potevate dire che non volevate altro che Gesù sulla terra? Intendevate dire che siete completamente soddisfatti e che dormite il sonno dell'appagamento? Ah, no! Voi che eravate apprendisti, state mirando a diventare operai qualificati; voi che siete operai qualificati brontolate, perché vorreste essere voi i padroni; i padroni non vedono l'ora di andare in pensione e lasciare gli affari, e quando sono in pensione, sono impazienti di vedere tutti i loro figli sistemati nella vita.

L'uomo guarda sempre un po' più in là; è un marinaio che non arriva mai in porto, una freccia che non colpisce mai il bersaglio. Il credente invece dorme tranquillo.
Una notte non potevo riposare, e mentre i miei pensieri vagavano qua e là senza meta, incontrai questo testo e mi confrontai con esso - "Egli dà il sonno a coloro che ama". Nel mio sogno ad occhi aperti, in quanto mi trovavo al confine della terra dei sogni, mi pareva di essere in un castello. Intorno alle sue mura possenti c'era un fossato profondo. Le guardie andavano su e giù per le mura giorno e notte. Era una bella fortezza antica, che sfidava il nemico. Ma non ero felice lì dentro. Pensavo di essere coricato su di un giaciglio; ma avevo chiuso a mala pena gli occhi che udii il suono di una tromba: "Allarmi! Allarmi!" Quando il pericolo fu superato, mi sdraiai di nuovo. "Allarme! Allarme!" risuonò di nuovo, e così mi alzai un'altra volta. Insomma non potevo mai riposare. Pensavo di avere addosso l'armatura; mi muovevo continuamente vestito di maglie di ferro, correndo ogni ora in cima al castello e sempre risvegliato da qualche nuovo allarme. Una volta il nemico proveniva da occidente, un'altra volta da oriente. Credevo di avere un tesoro nascosto giù in qualche parte profonda del castello, e la mia preoccupazione era di sorvegliarlo. Vivevo nel terrore che me lo portassero via. Mi svegliai completamente col pensiero che non avrei vissuto volentieri in una torre come quella, nonostante la sua grandiosità. Quello era il castello dell'insoddisfazione, il castello dell'ambizione nel quale l'uomo non riposa mai. Infatti si sente sempre il grido, "Allarme! Allarme!". C'è un nemico qui ed un nemico là; il suo beneamato tesoro deve essere custodito. Il sonno non attraversa mai il ponte levatoio del castello dell'insoddisfazione.

Poi pensai di rimpiazzare questo sogno con un altro. Mi trovavo in una casa di campagna, situata in uno di quei luoghi che i poeti definiscono ameno e bellissimo, ma non me ne importava nulla. Non avevo alcun tesoro al mondo, tranne un gioiello scintillante sul petto, e pensavo di mettere la mano su questo gioiello e di andare a letto. Non mi svegliai fino
all'alba. Quel tesoro rappresentava la mia coscienza tranquilla e l'amore di Dio - rappresentava "la pace che sorpassa ogni conoscenza". Dormii, perché dormivo nella casa della soddisfazione, soddisfatto, appunto, di ciò che avevo.

Via da me voi avari che fate il passo più lungo della gamba! Via da me uomini avidi e ambiziosi! Non invidio la vostra vita di inquietudine! Il sonno degli uomini di stato viene spesso interrotto; il sonno del meschino è sempre cattivo; il sonno dell'uomo che ama il guadagno non è mai tranquillo. Ma Dio "dà" mediante la soddisfazione o contentezza, "ai suoi diletti il sonno".
IV. Ma c'è di più: Dio dà ai suoi diletti il sonno della serenità d'animo riguardo al futuro. Oh, quel futuro oscuro! Quel futuro! Quel futuro! Il presente può essere favorevole ma, ah il prossimo vento può far seccare tutti i fiori e dove sarò io? Afferra il tuo oro, o spilorcio, poiché "le ricchezze mettono le ali e volano via". Stringiti al seno il tuo bambino, o madre, poiché la ruvida mano della morte può rubartelo. Considera la tua celebrità e rifletti, o tu uomo ambizioso! Ma una critica che sembra insignificante potrebbe colpirti al cuore e tu protesti spronfondare in basso tanto quanto sei stato innalzato in alto dalle voci della folla.
Il futuro! Tutti hanno motivo di temere il futuro, tranne il Cristiano. Dio dà a coloro che ama un sonno tranquillo anche per quanto riguarda gli eventi futuri.

"Qualunque sia il mio futuro, non me ne curo; ciò che Dio stabilisce è la cosa migliore, e questo certamente fa riposare il mio cuore".
Sia che debba vivere o morire non mi importa; sia che debba essere "il rifiuto di tutti" o "l'uomo che il re si compiace di onorare" non mi interessa. Tutto è uguale per me, a condizione che sia mio Padre a darmelo - "Quindi Egli concede il sonno ai Suoi diletti".
Quanti di voi avete raggiunto quello stato felice nel quale non sentite affatto il desiderio di possedere qualcosa? E' una cosa buona avere un solo desiderio, ma è cosa migliore non avere alcun desiderio, godendo della presenza di Cristo nella nostra vita, in vista dell'incontro faccia a faccia con Lui.

Oh anima mia! Quale sarebbe il tuo futuro se tu non avessi Cristo? Se anche fosse, umanamente parlando, un futuro buio e triste, poco importerebbe, purché Cristo, il tuo Signore, lo santifichi, e lo Spirito Santo ti dia coraggio, energia e forza.
E' una benedizione essere in grado di dire con Madame Guyon: "Per me è lo stesso, purché l'ordini l'amore, vita o morte, sofferenza o conforto. L'anima mia non soffre veramente nel dolore, né si delizia negli agi e nella buona salute: solo un bene desidera, e quello solo, cioè fare, o Dio, la Tua volontà, libero dall'egoismo, preferendo una casetta al trono, la sofferenza al conforto, se questo è quel che ti piace. Tu ci hai ordinato di portare la Tua croce, cioè di morire al mondo e di non vivere più nel peccato. Sono quindi pronto a soffrire impassibile sotto i colpi di una mano crudele, così come sono contento quando faccio naufragio o quando sono sicuro sulla spiaggia".
Questo è davvero uno stato felice da raggiungere, poiché "Egli dà il sonno ai Suoi diletti".

Ah, se voi avete caparbietà nei vostri cuori, chiedete a Dio di sradicarla! Avete egoismo? Supplicate lo Spirito Santo che lo scacci; poiché se desiderate fare sempre la volontà di Dio, voi dovete essere felici. Ho sentito di una vecchia signora che abitava in una casa di campagna e non aveva nient'altro che un pezzo di pane e un po' d'acqua. Eppure alzando le braccia a mo' di benedizione diceva; "Cosa! Tutto questo ed anche Cristo?" E' il "tutto questo" confrontato con ciò che meritiamo.

Ho letto anche di una persona morente, alla quale fu chiesto se desiderava vivere o morire; egli rispose: "Non ho nessun desiderio in merito". "Ma se tu potessi desiderare, cosa sceglieresti?" "Non sceglierei affatto". "Ma se Dio ti imponesse di scegliere?" "Implorerei Dio di scegliere al posto mio, perché io non saprei cosa desiderare". Che condizione felice! Essere perfettamente arrendevole, arrendersi nella Sua mano e non conoscere altra volontà che la Sua! Sì! "Egli dà il riposo ai Suoi diletti".

V. In quinto luogo c'è il sonno della sicurezza. Salomone dormiva con uomini armati intorno al letto e così dormiva al sicuro. Ma il padre di Salomone una notte dormì sulla nuda terra, non in un palazzo, senza il fossato intorno alle mura del castello, ma egli dormiva sicuro come suo figlio, in quanto aveva dichiarato: "Mi sono coricato ed ho dormito, e mi sono risvegliato, poiché il Signore mi ha sostenuto".

Ora, alcune persone non si sentono affatto al sicuro in questo mondo; mi chiedo se la metà dei miei ascoltatori si senta così. Supponete che fra un attimo mi mettessi a cantare così: "Resisterò fino alla fine, fidandomi del pegno datomi; più felici, ma non più sicuri sono gli spiriti glorificati nel cielo". Voi direste che questa è una dottrina troppo profonda, ed io risponderei che probabilmente lo è per voi, ma è la verità di Dio ed è dolce dottrina per me sapere che se sono predestinato secondo la preconoscenza di Dio Padre, devo essere salvato; se sono stato acquistato con il sangue del Figlio non posso essere perduto, perché sarebbe impossibile per Gesù Cristo perdere uno che ha redento, altrimenti Egli sarebbe deluso della Sua opera. Io so che dove Egli ha iniziato una buona opera, la porterà avanti.

Non ho mai timore di deviare o di perdermi; il mio unico timore è che io non abbia avuto ragione prima; ma, ammesso che io abbia ragione, se io sono veramente un figlio di Dio, potrei credere che il sole potrebbe impazzire e rotolare per l'universo come un ubriaco; potrei credere che le stelle potrebbero abbandonare la loro rotta e invece di muoversi secondo un determinato ordine, come fanno adesso, volteggiare confusamente, come in una danza dei Baccanali; potrei perfino concepire che questo grande Universo possa tutto acquietarsi in Dio proprio come la schiuma si deposita di nuovo sull'onda che la porta. Ma né la ragione, né l'eresia, la logica, l'eloquenza, né un conclave ecclesiastico attirerebbero la mia attenzione per un solo momento sul vile suggerimento che un figlio di Dio possa perire. Perciò cammino su questa terra con fiducia.

Discutendo qualche tempo fa con un Arminiano mi disse: "Signore, voi dovreste essere un uomo felice, perché se ciò che dite è vero, allora voi siete sicuro di essere in Cielo come se foste già là". Risposi: "Sì, lo so". "Allora dovreste vivere affrontando tranquillamente preoccupazioni e tribolazioni e cantare felice dalla mattina alla sera". Ed io replicai: "Dovrei farlo, e così farò con l'aiuto di Dio". Questa è la sicurezza - "Egli dà il sonno ai suoi diletti".
Sapere che se dovessi morire, entrerei nel Cielo - essere sicuro come lo sono della mia esistenza, che Dio, avendomi amato di un amore eterno, ed essendo immutabile, non mi odierà mai, se una volta mi ha amato; sapere che devo entrare nel Regno di Gloria, non è questo sufficiente a rendere tutti i pesi leggeri e darmi i piedi della cerva cosicché io possa ergermi sulle alture?

Oh felice stato della sicurezza! Perciò egli dà ai suoi diletti il sonno.
E c'è un riposo, miei cari amici, che viene dalla sicurezza, di cui si può godere sulla terra persino in mezzo ai problemi più grandi. Ricordate quel passo nel libro di Ezechiele dove viene detto: "Essi dimoreranno al sicuro nel deserto e dormiranno nei boschi"? (Ezechiele 34:25). Un posto strano in cui dormire! Nei boschi. C'è un lupo laggiù, una tigre nella giungla, un'aquila si alza nel cielo, un'orda di ladri dimora nella foresta oscura. "Non importa", dice il Figlio di Dio - "colui che ha fatto di Dio il suo rifugio, troverà una dimora più che sicura, camminerà tutto il giorno alla sua ombra e là, alla sera, poserà il suo capo".
Ho ammirato spesso Martin Lutero e mi sono stupito della sua calma. Quando tutti parlavano male di lui cosa disse? Considerate quel Salmo: "Dio è il nostro rifugio e la nostra forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà; perciò noi non temeremo anche se la terra è sconvolta, se i monti si muovono in mezzo al mare" (Salmo 46:1-2).

In misura molto più piccola, mi sono trovato nella stessa situazione di Martin Lutero; sono stato fatto bersaglio di critiche, oggetto di riso e scherno, ma tutto questo non ha ancora spezzato il mio spirito, né lo farà, in quanto sono in grado di godere di quello stato di tranquillità - "quindi Egli dà il sonno ai suoi diletti". Ma mi permetto di informare coloro che scelgono di calunniarmi o di parlare male di me, che sono i benvenuti nel farlo, finché non si stancheranno. Il mio motto è "Cedo nulli", cioè "Non mi arrendo a nessuno".
Non sono mai andato in cerca dell'affetto di nessuno; non ho chiesto ad alcuno di prestare attenzione al mio ministero; predico ciò che mi piace, quando mi piace e come mi piace. Oh, felice condizione: essere coraggioso, sebbene abbattuto ed afflitto; andare a inginocchiarmi e dire a mio Padre tutto, e poi scendere dalla mia cameretta e dire: "Se a causa del tuo amato nome, la vergogna ed il biasimo mi colpiranno, darò il benvenuto al rimprovero e darò il benvenuto alla vergogna, poiché tu ti ricorderai di me".

VI. L'ultimo sonno che Dio concede ai suoi diletti è il sonno di un felice congedo. Sono stato presso la tomba di molti servi del Signore. Ho sepolto alcuni degli uomini eccellenti della terra, e quando do l'addio ad un mio fratello che giace giù nella sua bara, di solito inizio il mio discorso con queste parole: "Egli dona il sonno a coloro che ama". Cari servi del Signore! Vi vedo là! Cosa posso dire di loro se non "Egli dona il riposo a coloro che ama"? Oh, felice sonno! Questo mondo è in continuo movimento, ma in quella tomba essi riposano. Niente dolore là; niente sospiri, lamenti che si mescolino con i canti sgorganti da lingue immortali. Posso ben rivolgermi ai morti in questo modo: "Fratello mio, spesso tu hai combattuto le battaglie di questo mondo; hai affrontato i tuoi problemi, le tue prove ed i tuoi dolori, ma ora sei andato, non in un mondo sconosciuto, ma nella terra della luce e della gloria. Dormi pure fratello! La tua anima non dorme, poiché sei in cielo, ma il tuo corpo riposa. La morte ti ha posto sull'ultimo giaciglio; può darsi che esso sia freddo, ma è santificato; può darsi che sia umido, ma è sicuro; e nella mattina della resurrezione, quando l'Arcangelo porterà la sua tromba alla bocca, tu risorgerai - "Beati coloro che muoiono nel Signore; sì, dice lo Spirito, poiché essi si riposano dalle loro fatiche e le loro opere li seguiranno" (Apocalisse 14:13). Dormi nella tua tomba, fratello mio, poiché tu risorgerai in gloria. Quindi "Dio dà il riposo a coloro che Egli ama".

Alcuni di voi hanno paura di morire, e a buona ragione, poiché la morte per voi sarebbe l'inizio dei dolori ed al suo avvicinarsi potreste udire la voce dell'Angelo dell'Apocalisse: "Una calamità è passata, ma ecco altri due guai stanno per arrivare". Signori, se dovessimo morire impreparati, inconvertiti e quindi non salvati, non ci rimarrebbe niente altro che una terribile attesa del giudizio e l'ardore di un fuoco che divorerà i ribelli (Ebrei 10:27).
Non c'è bisogno di parlare come un "figlio del tuono" (Marco 3:17), poiché è una verità ben nota a voi che, senza Dio, senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza dei santi, la vostra sorte sarà fra i dannati, i demoni, i torturati, le anime che non trovano riposo. "Gettàti sopra onde di ardente zolfo infernale, per sempre, per sempre perduti!"

"L'ira a venire! L'ira a venire!" Ma, amato fratello credente, perché hai paura di morire? Vieni, fatti prendere per mano. A te e a me per grazia è stato dato di conoscere il prezioso nome del Salvatore; e fra breve incontreremo in cielo il nostro scopo, la nostra speranza, la nostra via.
Sai che il Paradiso è proprio al di là di quel fiume stretto? Hai paura di tuffarti dentro e nuotarci? Temi di annegare? Io sento il fondo, è buono. Pensi che sprofonderai? Ascolta la voce dello Spirito: "Non temere, Io sono con te, non smarrirti, Io sono il tuo Dio, quando attraverserai il fiume, io sarò con te e le onde non ti sommergeranno".
La morte è la porta della gioia infinita e tu temi di passarvici? Cosa? Hai paura di essere liberato dalla corruzione? Oh, non dire così, ma piuttosto coricati felicemente e riposati in Gesù e sii benedetto.

Ho terminato di trattare questo tema. C'è solo una domanda che voglio ancora farvi prima che oltrepassiate quella porta. Credete sul serio di appartenere ai "diletti" menzionati qui? Posso essere indiscreto nel farvi una tale domanda - sono stato accusato proprio di questo in precedenza, ma non l'ho mai negato, piuttosto me ne sono attribuito il merito. Ma ora ancora seriamente e solennemente vi chiedo: credete di essere fra i "diletti"? E se accade che vogliate una prova, permettetemi di darvene tre, molto brevemente, e poi ho finito.
E' stato detto che ci sono tre generi di predicatori: i predicatori dottrinali, i predicatori sperimentali e i predicatori pratici. Ora, io credo che ci siano tre elementi che costituiscono un Cristiano: una sana dottrina, un' esperienza reale ed una buona pratica.

Consideriamo ora la vostra dottrina. Potete dire se appartenete ai diletti del Signore in parte in base ad essa. Alcuni pensano che non sia importante ciò che un uomo crede. Scusatemi - la verità è sempre preziosa, e l'ultimo atomo di verità è degno di essere scoperto. Oggigiorno le sette non si scontrano così tanto quanto nel passato. Forse questo è un bene, ma c'è il rovescio della medaglia: la gente non legge più la Bibbia come una volta. Si pensa che in fondo tutti abbiano ragione. Ora, io credo che possiamo essere tutti nel giusto parlando così, in generale, ma non abbiamo tutti ragione quando ci contraddiciamo l'un l'altro, e quindi ognuno dovrebbe esaminare la Bibbia per vedere che cosa è giusto.
Non ho paura di sottomettere il mio Calvinismo o la dottrina del battesimo del credente al vaglio della Bibbia. Un nobile colto, ma miscredente, disse una volta a Whitffeld: "Signore, sono un miscredente, non credo nella Bibbia, ma se la Bibbia è vera, voi avete ragione ed i vostri avversari arminiani sbagliano. Se la Bibbia è la Parola di Dio, la dottrina della grazia è vera", e aggiunse che se chiunque gli avesse garantito che la Bibbia era la verità, egli lo avrebbe sfidato a confutare il Calvinismo.

Le dottrine del peccato originale, dell'elezione, della chiamata efficace, della perseveranza finale, e tutte quelle grandi verità che si chiamano Calvinismo - sebbene Calvino non ne fosse l'autore, ma semplicemente un abile scrittore e un predicatore di tale argomento, sono, secondo me, le dottrine fondamentali del Vangelo che è in Gesù Cristo. Ora, io non vi chiedo se voi credete tutto questo; è possibile di no, ma io credo che voi lo crederete prima di entrare in Cielo. Io sono persuaso che, come Dio ha lavato i vostri cuori, Egli laverà anche le vostre menti prima che entriate in Cielo. Egli farà in modo che accettiate le dottrine giuste.

Ma io devo chiedervi se leggete la Bibbia. Io non ho nulla da ridire sul vostro conto questa mattina per il fatto che siete diversi da me; può darsi che io mi sbagli. Ma io voglio sapere se voi investigate le Scritture per trovare ciò che è la verità. E se non siete lettori della Bibbia, se accettate dottrine di seconda mano, se andate nella sala di culto e dite "Questo non mi piace", cosa importa che non vi piaccia, purché sia nella Bibbia? E' questa una verità biblica o non lo è? Se è la verità di Dio, esaltiamola! Può anche non piacervi, ma lasciatemi ricordarvi che la verità che è in Gesù non è stata mai gradita agli uomini carnali ed io credo che non lo sarà mai. Il motivo per cui non lo amate, è perché essa ferisce troppo il vostro orgoglio, vi umilia. Esaminatevi dunque quanto alle dottrine bibliche.

Poi non dimenticatevi dell'esperienza. Ho paura che ci sia scarsa pratica fra di noi; ma dove c'è la sana dottrina, ci dovrebbe essere sempre un'esperienza vitale. Signori, mettetevi alla prova mediante l'esperienza. Avete mai avuto un'esperienza della vostra miseria, del vostro stato di depravazione, della vostra incapacità, della vostra morte nel peccato? Avete mai gustato la vita in Cristo, l'esperienza della luce del volto di Dio, di lotte con la corruzione? Avete fatto l'esperienza di comunione con Cristo, indotta dallo Spirito Santo e concessa per grazia? Se così, avete superato la prova dell'esperienza personale.
E, per concludere, abbiate cura della prova pratica. "La fede senza le opere è morta". Colui che cammina nel peccato, è figlio del Diavolo, e colui che cammina nella giustizia è figlio della Luce. Non pensate di essere giusti, perché credete nelle dottrine giuste. Ci sono molti che credono giusto, ma agiscono in modo sbagliato e di conseguenza periscono. "Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio, perché quello che l'uomo avrà seminato quello pure mieterà" (Galati 6:7).
Ho finito. Lasciate che vi supplichi per la fragilità della vostra vita per la brevità del tempo, per le terribili realtà dell'eternità, per i peccati da voi commessi, per il perdono di cui avete bisogno, per il sangue e le ferite di Gesù, per la Sua seconda venuta per giudicare il mondo con giustizia, per la gloria del Cielo, per gli orrori dell'Inferno, per il tempo, per l'eternità, per tutto ciò che è buono, per tutto ciò che è sacro, lasciate che vi chieda, poiché voi amate le vostre anime, di investigare e vedere se siete fra i "diletti", coloro ai quali Dio dà il sonno. Dio vi benedica!

Tenuto il 4 marzo 1855 a Exeter Hall, Strand.
(Si ringrazia Antonio Consorte per la traduzione)

Fonte: http://http://camcris.altervista.org

 

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