«Ricordate il passato, le cose antiche; perché Io sono Dio, e non ce n'è alcun altro; sono Dio, e nessuno è simile a Me. Io annunzio la fine sin dal principio, molto tempo prima dico le cose non ancora avvenute; Io dico: Il Mio piano sussisterà, e metterò a effetto tutta la Mia volontà; chiamo da oriente un uccello da preda, da una terra lontana l'uomo che effettui il Mio disegno. Sì, io l'ho detto e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e l'eseguirò»

(Isaia 46:9-11)

 

Questo mondo ha visto tanti governanti potenti: grandi re che erano sovrani su regni di dimensioni quasi infinite e con potere assoluto.

Uno di questi visse circa 2500 anni fa ed era sovrano su un impero gigantesco.

Suo padre aveva sconfitto gli Assiri ed aveva già assunto un’egemonia mondiale. Poi lui, a sua volta, sconfisse i fieri Egiziani nell’anno 605 a.C. a Karkemiš. In seguito ampliò la capitale del suo regno e la fortificò con una grande muraglia spessa diversi metri, che poi fu annoverata tra le sette meraviglie del mondo. I suoi piani di ampliamento compresero pure la costruzione della «strada delle processioni» in onore della dea «Ishtar», divinità della fertilità.

Meravigliosi mattoni smaltati in blu decoravano la porta di Ishtar che dimostrò al visitatore rispettoso quanto fosse grande la ricchezza e la superiorità di Babele.

Nebucadnetsar II, quel re leggendario, disse, quando ritenne di aver raggiunto il culmine della sua potenza: «Non è questa la gran Babilonia che io ho edificata come residenza reale con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà? » (Daniele 4:30).

«Nebucadnetsar»! Il solo suo nome incuteva terrore.

Numerosi regni erano stati soggiogati da lui e, tra questi, anche il regno di Giuda, che pure gli pagava un tributo. Tuttavia, quant’è grande in realtà la potenza, la sovranità di questo re?

I cristiani, quando parlano del loro Dio, Lo chiamano «Re». C’è addirittura un gruppo particolare di Salmi, cioè gli antichi canti dell’Antico Testamento, intitolato «I Salmi Reali», perché contengono la frase «Il SIGNORE è Re!», oppure «Il SIGNORE regna !» (vedi i Salmi 10; 93; 97; 99).

In realtà, però, quant’è grande questo Suo potere?

Su che cosa regna poi?

Si può veramente affermare che Dio regna su tutto e che Egli sia capace di dirigere gli avvenimenti di questo mondo?

La sovranità e la potenza di Dio hanno forse dei limiti?

Vogliamo investigare oggi questa questione cominciando con la definizione dell’espressione: «Dio è sovrano».

In seguito poi considereremo due brevi versi dal libro di Isaia che spiegano più dettagliatamente il significato di questa definizione.

Continueremo quindi studiando una selezione di versi biblici che dimostrano su che cosa si estende la sovranità divina.

Ed infine trarrò delle conclusioni da queste considerazioni per applicarle alla nostra vita.

Prima di entrare però nell’argomento, voglio mettere in chiaro una cosa: sono certo che, quando abbiamo compreso l’insegnamento biblico sull’assoluta sovranità di Dio, ciò trasformerà il nostro modo di vedere il mondo e la vita! Sono sempre convinto che dobbiamo riscoprire questa sovranità per approfondire la nostra fiducia in Dio, per sperimentare vera consolazione nelle sofferenze e molte altre cose.

1. Che cosa è la «sovranità di Dio»?

«La sovranità di Dio è l’esercizio del Suo potere (quale “re”/”sovrano”) sulla Sua creazione». Dio è dunque un Re che esercita il Suo potere. Il Suo dominio abbraccia tutta la creazione. Ma tutto ciò suona ancora troppo vago e generico.

2. Qua! è la definizione precisa?

La sovranità di Dio è forse limitata?

Per rispondere a questa domanda, vogliamo considerare ora Isaia capitolo 46, versi 9 a 11. Questi versi ci apriranno gli occhi per comprendere più accuratamente la dimensione e le caratteristiche della Sua sovranità.

«Ricordate il passato, le cose antiche; perché Io sono Dio, e non ce n’è alcun altro; sono Dio, e nessuno è simile a Me. Io vi annunzio la fine sin dal principio, molto tempo prima dico le cose non ancora avvenute; Io dico: Il Mio piano sussisterà, e metterò a effetto tutta la Mia volontà; chiamo da oriente un uccello da preda, da una terra lontana l’uomo che effettui il mio disegno. Sì, Io l’ho detto e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e l’eseguirò».

Noto che questi versi contengono tre verità sulla sovranità divina:

·     Solo Dio è Dio —  da eternità a eternità! (verso 9)

Il verso 9 è il culmine dei passi da 1 a 8 nello stesso capitolo 46, dove Dio parla al Suo popolo tramite il profeta Isaia. Egli fa rivolgere il loro sguardo sugli idoli babilonesi «Bel» e «Nebo» che sono crollati e le cui statue sono state messe su bestie da soma (versi 1 e 2). Dio sfida gli Israeliti incitandoli a fare il paragone tra Lui e questi idoli d’oro (versi 5 a 6), che non sentono le loro grida e non possono salvarli (verso 7). Invece Jahvé, il Dio d’Israele, li ha portati sovranamente dal seno materno fino alla vecchiaia, li ha sostenuti e salvati (versi 3 a 4).

Nessuno può paragonarsi a Dio! Tutti gli idoli sono «vanità».

«Io son Dio, e non ve n’è alcun altro».

Ciò significa oggi: non esiste potere nel mondo che possa neanche lontanamente competere con Dio. Dio è un Re grande, il cui potere non conosce limiti. La Sua sovranità è assoluta. Ma come possiamo sapere ciò?

Nella seconda parte del verso 10a troviamo questa risposta:

·        Dio sa sempre ogni cosa prima ancora che avvenga! (verso 10a)

La sovranità di Dio quale Re trova conferma nel fatto che Egli è capace di annunciare ciò che accadrà nel futuro. Non è soltanto capace di profetizzare, ma lo fa realmente.

Nel capitolo precedente notiamo che, per bocca di Isaia, Egli annuncia che un certo «Ciro» libererà gli Ebrei dall’esilio e accorderà loro il permesso di ricostruire il tempio (Isaia 44:28 e seguenti).

State bene attenti: questo Ciro vivrà e sarà re dei Persiani almeno 150 anni dopo Isaia (!) ed eseguirà veramente alla lettera ciò che Dio aveva predetto così tanti anni prima!

Dio sa ogni cosa ancor prima che avvenga.

Si potrebbe anche dire che la cosa deve succedere perché Dio la ha annunciata. Tuttavia, in seguito troveremo di questo una conferma ancora più chiara.

·     La volontà di Dio è fatta sempre! (versi da 10b a 11)

In questo passo leggiamo che Dio prepara un disegno e poi lo realizza: Isaia afferma che, se Egli si propone qualche cosa, nulla e nessuno potrà mai impedire i Suoi piani, o farli fallire.

Ciò che Dio vuole, succede.

Ogni cosa e ogni essere deve sottomettersi alle Sue decisioni!

Questo sì che è un Re sovrano!

In primo luogo, il Regno di questo Re è senza confronti, non c’è nessuno che sia alla Sua altezza.

In secondo luogo, questo Re conosce il futuro. Non c’è avvenimento futuro che possa sorprenderLo o sconvolgerLo. Egli n’è a conoscenza e probabilmente l’ha già annunciato.

In terzo luogo, tutto ciò che Egli vuole, tutto ciò che Egli decide, pianifica e Si prefigge, si avvera. E ciò fino al più piccolo dettaglio. La Sua volontà è fatta — sempre!

Il Salmo 115: 3 afferma: «Ma il nostro Dio è nei cieli; Egli fa tutto ciò che gli piace». Poi nel Salmo 135: 5 a 6 è detto: «, io conosco che il SIGNORE è grande che il nostro Signore è al di sopra di tutti gli dèi. il SIGNORE fa tutto ciò che gli piace, in cielo e in terra, nei mari e in tutti gli oceani».
Non ci sono limiti per la Sua sovranità perché si tratta di una sovranità assoluta.
Consideriamo ora la seguente questione interessante:

3. Su che cosa influisce la sovranità di Dio?

Se ho ben compreso la Bibbia, la sovranità di Dio non consiste soltanto nel fatto che Egli è in grado di esercitare il Suo potere in ogni momento, ma che lo fa di continuo. Egli governa il mondo intero nella sua vastità e anche nei dettagli più minuti e in ogni tempo.

In passato si usava per questo l’espressione «la provvidenza». Nei nostri giorni ormai non si sente più parlare della provvidenza o la si considera con scetticismo.

Ciò nonostante la mia Bibbia ne parla.

Nel Catechismo di Heidelberg dell’anno 1563, dunque ai tempi della Riforma, la provvidenza fu descritta così: «L’onnipotente e onnipresente potenza di Dio, per la quale Egli sostiene, come se fosse con la Sua mano, cielo e terra, con tutte le creature, e li governa in modo che onde ed erba, pioggia e siccità, annate fruttuose ed infruttuose, mangiare e bere, salute ed infermità, ricchezza e povertà, ed ogni cosa, non ci avvengono per caso, ma ci provengono dalla Sua mano paterna ».

Dio ha creato il mondo, lo sostiene e lo governa — sovranamente.

Non c’è cosa che capita «così, per caso».

Non esiste la «coincidenza» e neanche «un destino» impersonale. Ma tutte le cose derivano dalla «Sua mano paterna».

In base ai seguenti passi biblici voglio convalidare cosa ho detto qui.

·     Egli guida i potenti sulla terra! (Giobbe 12:23; Salmo 22:29; Atti 17:26)

All’inizio abbiamo qui parlato di quel re potente che fu Nebucadnetsar. Questi, dopo aver orgogliosamente innalzato se stesso, udì una voce dal cielo che annunciava prontamente la risposta divina: «Sappi che il tuo regno ti è tolto».

Di seguito Nebucadnetsar è terribilmente umiliato e giunge, completamente annientato, a riconoscere finalmente Chi è l’Unico Vero Sovrano dell’universo, con queste parole: «Benedissi l’Altissimo, lodai e glorificai Colui che vive in eterno: il Suo dominio è un dominio eterno e il Suo Regno dura di generazione in generazione. Tutti gli abitanti della terra sono un nulla davanti a Lui; Egli agisce come vuole con l’esercito del cielo e con gli abitanti della terra; e non c’è nessuno che possa fermare la Sua mano o dirgli: «Che fai ?» (Daniele 4:34,  35).
Più tardi, come abbiamo detto, Ciro conquistò, quale re di Persia, il regno neobabilonico. Anche Ciro tuttavia era, nelle mani di Dio, solo uno strumento di cui si serve per eseguire i propositi da Lui prestabiliti per il mondo.

È Dio stesso che insedia e depone i re.

Non c’è autorità al mondo che possa impadronirsi del potere, ma è solo Dio che lo conferisce.

Le parole di Gesù (Giovanni 19:11) rivolte a Pilato ce lo confermano.

Ed è Dio che si riprende il potere quando vuole.

In più, Egli opera efficacemente per mezzo di questi governanti: «Il cuore del re, nella mano del SIGNORE, è come un corso d’acqua; Egli lo dirige dovunque gli piace» (Proverbi 21:1).

Dio è assolutamente sovrano nella guida dei potenti della terra; e ciò avviene anche ai nostri giorni!

Dio progetta e guida in questo modo non soltanto a grandi linee la storia mondiale, ma

·     Egli pianifica ciascuno dei nostri giorni!

Salmo 139:16: «I Tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel Tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi erano destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora».

La nostra vita non si sviluppa «a caso», in base alle nostre decisioni o inclinazioni. ma Dio ne conosce già tutto il percorso. Egli ne è a conoscenza addirittura prima della nostra nascita!

La nostra vita non ha segreti per Lui; e ciò ancora prima che abbiamo vissuto un solo giorno della nostra esistenza!

Dio aveva eletto e chiamato Paolo ancora prima che fosse nato (Galati 1:15).

Egli conosceva Geremia e lo destinò al compito di profeta ancor prima che lo avesse formato nel grembo materno (Geremia 1:5). «Il cuore dell’uomo medita la sua via, ma il SIGNORE dirige i suoi passi» (Proverbi 16:9).

Se ho ben capito, ciò significa che non esiste un giorno, nemmeno un’ora, e non c’è avvenimento nella nostra vita, che non faccia parte del piano divino. Ogni accadimento è un pezzo del puzzle della nostra vita che Dio ha piazzato precisamente nello spazio predestinato!

Generalmente non ci sembra difficile accettare le cose buone che ci capitano e attribuirle a Dio. Infatti, si tratta della Sua opera sovrana. Ma vorrei andare oltre affermando che:

·     È Lui che regola anche i disastri e le disgrazie!

Le forze della natura obbediscono unicamente ed esclusivamente a Dio. Egli comanda al vento, ai fulmini, alla pioggia, alla grandine, alle onde, anche quando provocano distruzione o altri danni.

In Amos 3:6 il profeta solleva la seguente domanda retorica (alla quale la risposta ovvia è «no»): «Piomba forse una sciagura sopra una città, senza che il SIGNORE ne sia l’autore?»

Faccio notare che c’è scritto che Dio ne è «l’autore».

In Isaia 45:6 a 7 leggiamo: «Io sono il SIGNORE, ... Io formo la luce, creo le tenebre, do il benessere, creo l’avversità ».

Per capire bene questo passo, bisogna chiedersi: da quando esistono sciagure e disgrazie o qualsiasi altro male su questa terra?

E la risposta è: da quando l’uomo è caduto nel peccato.

E chi è responsabile di questo?

E l’uomo, cioè noi tutti.

Qual è stata dunque la conseguenza della caduta nel peccato?

La conseguenza immediata fu che Dio maledisse la terra, e fino ai giorni nostri continuiamo a subire gli effetti di questa maledizione in forma di sciagure e cataclismi.

E’ per i questo che diciamo che provengono dalla mano di Dio! Allo stesso tempo dobbiamo renderci conto che Egli, nella Sua bontà, trattiene moltissimi altri disastri. In più, Egli ha operato e opera il bene anche nella miseria e per mezzo di tante sofferenze. Sono tutte cose che fanno parte del piano perfetto che Dio ha concepito per questo mondo e che Egli sovranamente mette in atto.

·     Anche le malattie e le sofferenze personali procedono dalla mano di Dio!

Nel considerare questo argomento non si può omettere la storia di Giobbe. Non c’è uomo in questa terra che abbia dovuto soffrire più di lui e ciò, tra parentesi, nonostante fosse Dio stesso a dichiarare che egli fosse uno dei Suoi migliori uomini (Giobbe 1:1).

Era ricco e benedetto e in più, era un uomo timorato di Dio. Un giorno, però, perse di seguito i suoi buoi, asini, pecore, cammelli e tutti i suoi servitori sorveglianti, in altre parole, perse una gran parte dei suoi beni.

Ma non basta: i suoi figli si sono tutti riuniti nella casa del primogenito. All’improvviso scoppia una tempesta che fa crollare la casa uccidendo e seppellendo tutti i suoi figli sotto le macerie!

E Giobbe, come reagisce a queste tremende sciagure?

Da quando conosco la Bibbia, la sua risposta mi colpisce profondamente ogni volta che la rileggo: «Il SIGNORE ha dato, il SIGNORE ha tolto; sia benedetto il Nome del SIGNORE» (Giobbe 1:21).

E come se tutto questo non bastasse, scoppiano poi anche delle ulcere maligne che ricoprono tutto il suo corpo. Dalla pianta dei piedi fino alla sommità del capo è coperto di questa piaga che genera un prurito così forte che Giobbe dovette servirsi di un coccio per grattarsi (Giobbe 2:7)!

E’ possibile che questa sia l’immagine di un uomo che piace a Dio?

Quando sua moglie poi, per tutto questo, lo incitò a maledire Dio, Giobbe la contraddisse rispondendole: «Tu parli da donna insensata!Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male ?» (Giobbe 2:10).

Forse Giobbe ha sbagliato, attribuendo a Dio qualcosa che invece era l’opera di satana? L’autore biblico però aggiunge direttamente, dopo la risposta di Giobbe, le seguenti parole: «... in tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra» (Giobbe 2:10).

Giobbe ebbe ragione quando accettò la sua disgrazia dalle mani di Dio.

Il diavolo era soltanto l’aiutante di Dio in quella situazione. Dio lo tiene come un cane al guinzaglio e non gli permette di oltrepassare neanche minimamente i limiti stabiliti da Lui.

È Dio che tiene le redini delle sofferenze di Giobbe. Nella Sua sovranità Dio segue il Suo disegno per la vita di Giobbe che, dobbiamo ammettere, è veramente molto arduo. Infatti Egli permette tutto ciò per realizzare la grande superiore meta che Egli ha stabilito per lui. Perché questa meta non era il ricupero della salute o dei beni perduti, ma quel pentimento meraviglioso che scaturì da un cuore infranto davanti a Dio e che lo fece esclamare: «Ma ora l’occhio mio ti ha visto».

Il cammino che Dio aveva previsto per Giobbe era innegabilmente tortuoso e difficile ma perfetto.

È veramente possibile che non ci sia niente che ostacoli Dio?

La Sua sovranità e potenza è talmente grande che Egli può fare tutto ciò che vuole?

Ora voglio considerare un ultimo elemento che penso, dimostri senza lasciar dubbio che Dio è assolutamente sovrano!

·     Il piano sovrano di Dio prende in considerazione persino il comportamento peccaminoso degli uomini!

Nel libro della Genesi c’è un passo biblico che conferma chiaramente che è così. Si tratta della scena, dove Giuseppe rivede i suoi fratelli e dove fa delle dichiarazioni notevoli. Per esempio, in Genesi 45:4, egli afferma: «Io sono Giuseppe, vostro fratello, che voi vendeste perché fosse portato in Egitto».

Ciò è obiettivamente la verità.

I fratelli per gelosia avevano odiato Giuseppe e commisero un peccato grave vendendo il loro fratello minore ai commercianti di schiavi.

Che atto spregevole!

Senza dubbio era un peccato grave.

Nonostante ciò, lui dichiara, un paio di versi più avanti: «Ma Dio mi ha mandato qui prima di voi».

E nel verso 8 lo esprime in modo ancora più chiaro: «Non siete dunque voi (come?) che mi avete mandato qui, ma è Dio».

Giuseppe dunque testimonia che Dio stesso si è servito del comportamento peccaminoso dei fratelli per mandarlo in Egitto.

La meta prefissa quindi era quella di benedire abbondantemente sia i fratelli e il padre anziano Giacobbe, che tutto il popolo israelita. «Voi avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene per compiere quello che oggi avviene: per conservare in vita un popolo numeroso» (Genesi 50:20).
A questo punto potrebbero sorgere delle obbiezioni: Non si scusa in questo modo il peccato? Ma Dio forse pecca, agendo così?

Per mettere le cose in chiaro, rispondiamo: No, qui non si scusa il peccato.

E ancora: No di certo, Dio non pecca! Egli odia il peccato e si oppone sempre a chi pecca.

Ciò nonostante il male che gli uomini commettono (!) non si svolge fuori dai disegni divini, anzi, sono parte dei Suoi piani. Dio non è impotente davanti al male ma lo dirige sovranamente, nel mezzo di tutti gli avvenimenti, senza mai rendersi colpevole.

Che cosa vuol dire questo?

Certo, non è facile da capire, ma esiste un mezzo che aiuta a comprendere meglio.
Ci sono due generi di volontà divine: la Sua volontà rivelata e quella segreta.

La volontà rivelata di Dio si esprime nei Suoi comandamenti.

Grazie a queste regole divine sappiamo in che modo dobbiamo comportarci nella vita. È nostra responsabilità seguire i Suoi comandamenti, e un giorno dovremo renderne conto a Dio. E non ci saranno “ma” che tengano! Se abbiamo trasgredito i Suoi comandamenti, saremo colpevoli davanti a Dio (faccio un esempio: la «volontà» di Dio è che noi ci santifichiamo; vedi il «sia fatta la Tua volontà»).

In più però esiste una volontà di Dio segreta che, come esprime il termine stesso, è sconosciuta. Non ne abbiamo idea. Non possiamo né influenzarla, né trasgredirla. Si tratta della volontà che abbiamo appena considerato. La volontà con la quale Dio guida il mondo intero in modo sovrano e che racchiude ogni cosa!

La Bibbia parla di questi due tipi di «volontà divina».

Ci sono certe cose dunque che Dio «non vuole», nel senso che Egli le condanna dal punto di vista morale. Perciò Egli condanna il comportamento dei fratelli di Giuseppe che lo hanno tradito e venduto come schiavo in Egitto. Eppure Egli «voleva» che le cose si svolgessero così, perché aveva in mente di compiere i Suoi piani.

Sì, Dio è un Re sovrano. Per Lui niente è impossibile. Non ha soltanto il potere di intervenire, ma lo fa di continuo. Egli governa l’universo intero, dall’elemento più grande a quello più piccolo. Non c’è niente che lo sconvolga. Ogni cosa è sottomessa alla Sua autorità. Egli opera ogni cosa per glorificare il Suo Nome o, per esprimerlo nelle parole di Paolo: «Perché da Lui, per mezzo di Lui e per Lui sono tutte le cose. A Lui sia la gloria in eterno» (Romani 11:36).

 

4. Quali sono le conseguenze?

Dio desidera guidarci per giungere alle Sue mete, non alle nostre.

Egli vuole condurci nelle Sue strade, non nelle nostre.

Non è Sua intenzione di precludere la nostra felicità. Al contrario, Egli costruisce in quel tempo il fondamento per una felicità ancora maggiore, perché «tutte le cose cooperano al bene dei Suoi figli» (Romani 8:28).

Quanto vorrei che anche tu che leggi potessi fare questa esperienza!

La provvidenza di Dio, il Suo piano per te, comprende di certo anche qualche sofferenza. In questo caso, desidero di tutto cuore che tu possa sperimentare il conforto in Lui e la fiducia nel Suo proposito sovrano!

Nils Fastenrath

Tratto da: «L’Araldo Della Sua Venuta»  gennaio/febbraio 2011 www.herold.scriftenmission.de

 

Autori
Argomenti
Inviato da alex il

CONDIVIDI...

  facebook icona twitter icona whatapps icona