Un grave pericolo nel nostro tempo è che Satana, il grande nemico di Dio e degli uomini, adopera tutti i mezzi perché l'uomo non rifletta e non abbia il tempo di farlo. Tu lo sai bene; quante preoccupazioni e agitazioni sul lavoro, nella famiglia, a scuola! E che dire poi del "tempo libero"? Troppi impegni, divertimenti, distrazioni. A casa e fuori casa si corre come su un mezzo in continuo movimento. Ma che fare? Bisogna fermare questo mezzo e ritirarsi in disparte per poter riflettere sulla propria vita presente e passata; ma è anche indispensabile pensare al futuro. Dove porta la tua vita? Ecco la risposta secondo la Bibbia: «Larga è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti son quelli che entrano per essa» (Evangelo di Matteo 7:13). Che avvenire terribile! Forse cercherai di attribuire la colpa ai tuoi simili, alle diverse circostanze, o persino a Dio. Invece è importante che tu riconosca le tue colpe.

 

Potrai imparare da quanto è detto del figlio prodigo, quel figlio di padre ricco che dopo aver abbandonato la casa paterna, si è ridotto nella più squallida miseria. Di lui leggiamo nell'Evangelo di Luca (15:17-18) che «rientrato in sé, disse: Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza, ed io qui muoio di fame! Io mi leverò e me n'andrò a mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e contro te.»

 

Il primo passo per un ravvedimento secondo il pensiero di Dio è rientrare in se stessi, fermarsi, riconoscere le proprie colpe e far parlare la propria coscienza. «Ravvedetevi dunque e convertitevi!» (Atti degli Apostoli 3:19). Per essere ben chiari: Il ravvedimento secondo la Bibbia non vuol dire fare delle penitenze o delle buone opere per guadagnarsi il cielo. Il vero ravvedimento è riconoscere il proprio fallimento davanti a Dio. Il profeta Isaia scriveva: «Tutto il capo è malato, tutto il cuore è languente. Dalla pianta del piede fino alla testa non v'è nulla di sano in esso» (Isaia 1:5-6). Ecco la nostra radiografia alla luce della Sacra Scrittura.

 

Il vero ravvedimento è la scoperta che la mia vita è stata una vita di menzogna e di ribellione a Dio. Se la metto davanti alla luce divina, che evidenzia anche i pensieri più nascosti, sono preso da spavento e da una tristezza salutare. «Poiché, la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che mena alla salvezza» (Seconda Epistola ai Corinzi 7:10).

 

Così è avvenuto al figliuol prodigo della parabola (Vangelo di Luca cap. 15) il quale, dopo essere rientrato in sé, avendo riconosciuto le sue colpe e i suoi errori, disse: «Io mi leverò e me n'andrò a mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e contro te.» Questa sua intenzione non la rimandò a più tardi, ma la realizzò subito. «Egli dunque si levò.» Prima è rientrato in sé, poi ha confessato i suoi peccati. Non dev'essere stato facile!

 

Molti hanno iniziato bene ma poi si sono fermati. Erano stati risvegliati, colpiti dalla Parola di Dio. Erano giunti a riconoscere il loro stato di perdizione, ma non sono andati oltre. Le distrazioni di questo mondo e le cattive influenze li hanno spinti sempre di più nella via larga che porta alla perdizione.

 

Forse tu dirai: «Vorrei ravvedermi e cambiare vita; ma cosa diranno gli altri? Rideranno di me, se non seguo più la vecchia via.» Anche il governatore Pilato sapeva benissimo che Gesù era innocente; inoltre la moglie lo aveva fatto avvertire: «Non aver nulla a che fare con questo giusto» (Evangelo di Matteo 27:19). Pilato aveva l'intenzione di liberare il Signore; ma rimase soltanto un'intenzione. Poiché tutti gridavano: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare» (Evangelo di Giovanni 19:12), egli liberò loro Barabba, un omicida famigerato, e fece crocifiggere Gesù!

Anche oggi è la stessa cosa. Tutti quelli che tengono conto dei loro amici e dei loro parenti restano a metà strada, e saranno perduti per l'eternità. Nel libro dell'Apocalisse 21:8 c'è l'elenco di quelli che andranno in perdizione eterna; e fra tutti i codardi sono nominati per primi. Perciò, coraggio, caro lettore! Quando dovrai rendere conto di te stesso a Dio, tutti i tuoi amici, conoscenti e parenti non potranno esserti di aiuto; anzi, se non si ravvedono, anch'essi incontreranno lo stesso giudizio.

Bisogna dunque prendere sul serio l'ordine divino di ravvedersi. Il figliuol prodigo si levò. Si levò subito senza dei "ma" e dei "se". Quanti hanno rimandato questa decisione e poi. era troppo tardi! «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori» (Epistola agli Ebrei 4:7). Oggi! Questa è la chiamata nel tempo della grazia. Non devi aspettare domani. La vita non è in nostro potere. Ogni giorno molti di coloro che pensavano di aver davanti a sé una lunga vita, vengono falciati improvvisamente dalla morte, per malattia o incidenti. Non rimandare la tua decisione!

Friedhelm König

Inviato da Gianni57 il

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