Coscienza dell'impotenza = liberazione? - Bonhoeffer

Questa coscienza della nostra impotenza, di cui parli anche tu, Renate, ha secondo me due facce: è inquietante, ma in qualche modo anche liberante. Finché noi stessi cerchiamo di contribuire a determinare il destino di un’altra persona, non possiamo mai liberarci, alla fin fine, dell’interrogativo se ciò che facciamo serva davvero al bene maggiore dell’altro; questo, in ogni caso, in occasione degli interventi più rilevanti nella vita di un altro; se poi improvvisamente ci viene tolta ogni possibilità di dare il nostro contributo personale, al di là della paura per l’altro c’è però in qualche modo la consapevolezza che ora la sua vita è posta in mani migliori e più forti. Affidarci reciprocamente a queste mani è il grosso impegno delle settimane e forse dei mesi a venire, per voi, per noi. Questo impegno mi è divenuto ancora più chiaro dopo che ieri sera sono venuto a sapere che tu, Eberhard, ti trovi da qualche parte a sud di Roma. 

Marco 5:21-43 - Disperazione

Marco 5,21-43 - 21 Essendo passato di nuovo Gesù all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. 22 Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi 23 e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». 24 Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.

La fornace

Il coraggio non è avere la forza di andare avanti, è andare avanti quando non hai più forze sapendo che con te c'è il più forte, "il Signore" che non ti lascia e non ti abbandonerà mai... Tutto posso in colui che mi dà la forza. - Filippesi 4:13

Giovanni 16:33 - La disciplina della difficoltà

"Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi animo, io ho vinto il mondo." Giovanni 16:33
in generale si crede che vita cristiana significhi liberazione da ciò che causa afflizione; si tratta invece di liberazione nelle afflizioni, il che è cosa ben diversa. "chi dimostra nel ritiro dell' Altissimo...male alcuno non lo coglierà", cioè nessuna calamità (piaga) si accosterà al luogo in cui tu sei insieme a Dio.
Se sei figlio di Dio, sicuramente ti imbatterai in dificoltà ed afflizioni, ma Gesù ti dice di non sorprendertene. "nel mondo avrete tribolazioni, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo, non dovete temere più nulla." Molte persone che prima della conversione avrebbero disdegnato di parlare di cose spiacevoli, disgrazie o calamità, dopo che sono nati di nuovo fissano spesso il loro pensiero sulle afflizioni a causa di un concetto errato di ciò che significa essere "santo".

Salmo 55:22 - Che fare in queste condizioni

"Getta sull' eterno il tuo peso" Salmo 55:22.
Portare un peso può essere giusto e può essere sbagliato, e noi dovremmo saper distinguere. Non dovremmo mai portare il peso del peccato e del dubbio; ma ci sono altri pesi che Dio stesso mette su di noi e che Egli non intende toglierci di dosso, ma vuole che siano da noi riportati a Lui. "Deponi sul Signore quello che Egli ti ha dato" (RV margine). Se intraprendiamo un lavoro per il Signore e contemporaneamente perdiamo il contatto con Lui, il peso della responsabilità ci schiaccerà; ma se riportiamo a Lui quel peso che Egli ha posto su di noi, Egli ci toglierà di dosso il senso di responsabilità facendoci vivere la realtà della Sua presenza.

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