Una dura lotta - 
DIO HA ABBATTUTO IL MIO ORGOGLIO

II passaggio da una vita religiosa ad una vita senza freni ed inibizioni non produce che delusioni e frustrazioni. 
È soltanto l'incontro personale con Dio, attraverso la sua Parola, che produce la pace desiderata e cercata.

Una religiosità imposta e... abbandonata

Quando iniziai a frequentare il liceo ero un ragazzo piuttosto emotivo. Avevo sempre creduto nell'esistenza di Dio. A dire il vero non mi ero mai posto il problema. Le cose per me stavano esattamente come i grandi mi avevano insegnato. Dio aveva creato i cieli e la terra. C'erano cose che Egli gradiva e cose che non tollerava per le quali sarei stato giudicato.
Una cosa che mi torna spesso alla memoria è che da piccolo non volevo perdere nemmeno una messa. Ogni domenica in cui non potevo andare in chiesa mi assaliva un senso di colpa, la paura della condanna, e non avevo pace fino a quando non mi inginocchiavo ad un confessionale perchè mi fosse rimesso il mio peccato.

Ho sempre cercato di piacere a Dio, ma non ci sono mai riuscito.
Avevo appreso che Dio ci amava veramente tanto è che era morto per causa nostra.
Quelle che incominciai a chiedermi nella mia adolescenza fu perchè mi imponesse i suoi comandamenti e mi facesse passare notti insonni nel rimorso delle mie colpe, nel terrore di non risvegliarmi, di ritrovarmi condannato per sempre all'inferno.
 
No, non potevo credere in un Dio che era tanto amore a parole e che di fatto mi aveva donato una vita d'angoscia. Se mai Dio fosse esistito non era certamente quello che mi si era presentato.
 
 
A quindici anni decisi infine di lasciare tutto: chiesa, oratorio, tutto. II mio modo di atteggiarmi nei confronti della vita e il mio modo di viverla cambiö radicalmente.
Iniziai a fumare le prime sigarette e poco alla volta a rafforzare la convinzione che Dio non esistesse.

Più mi convincevo che questa vita non ha alcun senso, che nasciamo per morire, che siamo stati generati da un casuale scontro di particelle, più mi convincevo di queste cose più la mia attenzione si rivolgeva alle cose di questa terra. Tutto diventava lecito e legittimo.

Se dovevo morire domani avrei vissuto la mia vita fino in fondo.

Iniziai a vivere la mia sessualità in maniera disinibita e superficiale. Non guardai in faccia nessuno pur di soddisfare i miei desideri più nascosti. Senza realizzarlo completamente calpestai la vita e tradii la fiducia di molte persone.
 
Ora capisco perchè ho perso alcuni miei amici..
Ma in quella vita insensata non c'era nulla che valesse veramente la pena, che non potesse essere dimenticato in un boccale di birra.
Presumevo di sapere, invece...

Ho conosciuto Filippo il secondo anno in cui alloggiavo in una residenza universitaria di Milano.
II mio stile di vita non era poi molto differente da quello dei miei sedici anni, solo un po' più cinico e disinvolto. 
 
 
La cosa che più di tutte mi colpi di questo ragazzo fu che credeva fermamente nel Dio della Bibbia.
lo mi credevo un ateo convinto e la sera che conobbi Filippo promisi a me stesso che l'avrei convertito all'ateismo. Pensavo che solo uno stupido potesse ancora credere in Dio all'etä di diciannove anni. Trovavo la sua fede quasi imbarazzante, non so perchè.
 
 
Abbiamo intavolato numerose discussioni sull'esistenza di Dio. Mi sentivo molto preparato sull'argomento viste le mie passate esperienze di gruppi ricreativi estivi e dell'azione cattolica-ragazzi.
 
 
Ma più andavano avanti le nostre discussioni più mi rendevo conto che non ero poi cosi preparato sulla Bibbia. Anzi mi accorsi che cose che fin da piccolo mi erano state insegnate come volontà di Dio o non erano scritte nella Bibbia o la Bibbia diceva esattamente l'opposto.
 
Trovo questa cosa terribile. Uno dei motivi per cui non avrei mai letto la Bibbia era che ero convinto di sapere esattamente cosa dicesse e non ne condividevo il messaggio. Molte persone pensano come pensavo io. Credono di sapere e invece non sanno.
Dio mi si rivelò attraverso la Bibbia
 
 
Una sera Filippo mi lesse uno dei tanti passi biblici che dicono che Dio non ci salva per le nostre opere, ma per la sua grazia. Come, non salva i buoni? Tutti abbiamo peccato, non c'e nessun giusto davanti Dio. In effetti chi può essere come Lui? Quindi il mito "buoni-in Pamdiso-cattivi all'Inferno" è un falso? Effettivamente anche il criminale crocifisso con Gesù dopo aver peccato per tutta la vita non va forse in Paradiso? Incredibile.
II giorno seguente iniziai a leggere la Bibbia. Dalla Genesi fino al Deuteronomio rimasi a bocca aperta. Fu Dio stesso a convincermi della sua esistenza attraverso le righe della Bibbia. È un libro straordinario che mai un uomo potrebbe scrivere. Io oggi credo che la Bibbia sia la parola di Dio.

In quei giorni in cui leggevo la Bibbia mi resi conto che cercavo di mettere in pratica ogni singolo comandamento della Scrittura. In ogni secondo della mia vita provavo ad applicare quelle leggi che sentivo mie perchè erano quelle stesse leggi a cui ero arrivato dopo aver toccato il fondo con la mia condotta.
 
Ciò nonostante mi ritrovavo mancante. Un singolo errore, un minimo pensiero, ed ecco, non ero più degno di essere accettato da Dio, che è assoluta perfezione. Nel giro di tre settimane ero a pezzi, mi sentivo uno straccio. Qualsiasi cosa avessi fatto, non sarei mai stato in grado di salvarmi. La perfetta giustizia divina mi avrebbe condannato.

Fu allora che mi si aprirono gli occhi. Filippo mi fece capire che Dio s'e fatto uomo e ha versato il suo sangue al posto mio. Su quella croce duemila anni fa dovevo esserci io al suo posto, per pagare ogni mia mancanza. "Venite a Me, voi tutti che siete affaticati e vi darò riposo... il mio giogo e leggero" dice il Signore. Lui ha portato il mio giogo, il peso dei mio peccato perchè fossi irreprensibile alla sua presenza. 
Quel sangue versato ha lavato le mie mancanze una volta per sempre e ora sono libero dal peccato. Dio non vede più me e tutti i miei errori, ma il sacrificio dei suo Figlio che mi ha purificato.

Follia è questa del Dio che ha creato l'universo con tutte le sue galassie, che soffre su una croce perchè la creatura che più non vuole saperne di Lui possa essere salvata senza che venga meno la giustizia! 
È questo il Dio che ha cambiato la mia vita. 
 
 
È il suo amore incomprensibile che ha riempito il mio spirito quella sera dei 19 marzo 1998 in cui ho detto: "O.K., Signore, paga Tu per me".
Lui ha abbattuto il mio orgoglio e non sono più io che vivo ma è Lui che vive in me.

Roberto Balbiani

IL CRISTIANO Maggio 1999
Inviato da Gianni57 il

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