Quando dai tutto te stesso per un obiettivo che sembra importante nella tua vita, quando stai per afferrarlo, quando l’hai raggiunto ti rendi conto che non ti basta. Sono rimasto molto colpito da una serie di avvenimenti di questi giorni e sono stato portato a riflettere su questo brano del libro dell’Ecclesiaste:
 
Poi considerai tutte le opere che le mie mani avevano fatte, e la fatica che avevo sostenuto per farle, ed ecco che tutto era vanità, un correre dietro al vento, e che non se ne trae alcun profitto sotto il sole.
 
Ecclesiaste 2:11 (ed. Nuova Riveduta)
 
Ho avuto a cena un amico di famiglia in pensione, abbiamo parlato di tante cose. Abbiamo parlato di filosofia, abbiamo discusso di grandi pensatori e di correnti di pensiero di filosofi contemporanei, ma alla fine era evidente nel suo sguardo la consapevolezza dell’aver corso dietro al vento. E’ imbarazzante pensare a quanto, adesso come padre di ragazzi in età adolescenziale, io mi stia prodigando per cercare di “far fare e far studiare” in modo che possano affrontare il loro futuro in modo consapevole e sereno, ma devo sempre stare molto attento a non dimenticare che il primo lavoro che “io” devo fare è quello di rendere i miei figli consapevoli che “tutto è vanità” se non lo si guarda e affronta con la consapevolezza che solo il timore di Dio ci può insegnare.
 
Vedi un uomo che non ha problemi economici, non si deve preoccupare di nulla, ha sempre chi gli fa le cose e lo accudisce, ma non ha la cosa più importante: non ha l’amore di una vera famiglia, non ha l’amore che dei fratelli e delle sorelle in spirito possono dargli. Ha tante cose, ha dei soldi, non gli manca nulla, ma ha anche la consapevolezza di “aver corso dietro al vento”.
 
Si è speso tutta una vita per il lavoro, per il prestigio accademico, per apparire agli occhi degli uomini, per apparire agli occhi degli altri, ma ha trascurato la cosa più importante che il nostro Signore ci ha dato: la possibilità di essere consapevoli di far parte del suo piano nel mondo.
 
Tutto ciò mi fa riflettere sull’importanza di mettere il Signore al primo posto della nostra vita, non solo metterlo al primo posto ma tenerlo bel saldo in tale posizione, perché se il Signore non occupa il primo posto allora stiamo certi che il primo posto della nostra vita sarà occupato dal suo rivale, travestito in una forma dolce ed accettevole, ma pur sempre il suo rivale.
 
Fratelli e lettori, vi invito a rendervi consapevoli di quanto il Signore fa per noi, vi invito a far si che egli sia tutto per voi e per la vostra vita e che gli obiettivi che perseguite siano sempre sottoposti al vaglio della sua volontà. Voglia il Signore ascoltare questa mia preghiera involta a tutti noi, me per primo, in modo che la sua volontà sia quella che guida la nostra vita in tutte le scelte. Il Signore ci ama, ha dato suo figlio alla croce per i nostri peccati ed ha eletto a suoi figli prediletti coloro che credono ed accettano il Signore Gesù come personale salvatore.
 
ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio.
 
Giovanni 1:12-13 (ed. Nuova Riveduta)
 
Possiate tutti voi accettare Gesù nel vostro cuore e fare della nostra vita un granello di sale per dare sapore a questo mondo.
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