Il Vangelo secondo Matteo è un'opera cinematografica italiana, diretta nel 1964 da Pier Paolo Pasolini e incentrata sulla vita di Gesù come è descritta nel Vangelo secondo Matteo.

Trattando in maniera antidogmatica un argomento di carattere religioso, l'opera fece sensazione e scatenò un aspro confronto intellettuale sulla stampa, proseguendo le non sopite polemiche per le accuse di vilipendio della religione e per i forti interventi censori che avevano condizionato l'uscita dell'episodio de La ricotta, inserito nel film Ro.Go.Pa.G..

Trama

Riproposizione fedele al Vangelo di Matteo della vita di Gesù Cristo, dall'annunciazione a Maria della nascita del figlio di Dio, al matrimonio con Giuseppe e la fuga in Egitto per sfuggire ad Erode ed alla strage degli innocenti.

Divenuto adulto Gesù affronta le prove nel deserto, e dopo quaranta giorni di tentazioni, prosegue per la Palestina, in compagnia degli Apostoli a predicare il suo verbo, compiendo miracoli.

Processato da Ponzio Pilato, viene condannato alla crocifissione e la resurrezione conclude la sua vita terrena.

Produzione

Il regista utilizza attori non professionisti e comparse scelte tra la locale popolazione contadina. Molti gli amici del regista che parteciparono alle riprese e, tra questi, alcuni intellettuali di fama come Natalia Ginzburg, Alfonso Gatto ed Enzo Siciliano, oltre al solito Ninetto Davoli. Scelta particolare fu quella della madre Susanna per interpretare la Madonna anziana.

La figura di Cristo fu affidata al catalano Enrique Irazoqui allora sindacalista diciannovenne, in Italia per cercare appoggi alla lotta contro il regime franchista. Venne doppiato da Enrico Maria Salerno.

Riprese

Il film fu girato in diverse località italiane, ma senza seguire una traccia geografica precisa. L'idea iniziale era di ambientarlo negli stessi luoghi della Palestina dove realmente si erano svolte le vicende narrate, ma presto essa si rivelò poco praticabile, anche per via dei mutamenti subiti dal paesaggio nel corso dei secoli.

Di qui la decisione di girarlo nell'Italia centro-meridionale: in particolare negli ambienti rupestri di varie regioni:

- in Lazio: a Chia (frazione di Soriano nel Cimino, Viterbo);
- in Puglia: a Ginosa nella Gravina, Massafra (trasformata nella Palestina), Manduria, Casteldelmonte (la cacciata dal tempio, con i sacerdoti assistono agli eventi) e Gioia del Colle (In quest'ultima località il regista girò l'episodio di Erode e Salomè, ambientato nel castello, con la danza di Salomè che si svolge nell'ala nord della corte del castello stesso).
- in Basilicata: a Barile, Lagopesole (La scena del sinedrio è girata nel cortile interno del Castello di Lagopesole) e nei Sassi di Matera);
- in Calabria: a Cutro e Le Castella.

Critica

L'Osservatore Romano: "fedele al racconto non all'ispirazione del Vangelo"
l'Unità: "... il nostro cineasta ha soltanto composto il più bel film su Cristo che sia stato fatto finora, e probabilmente il più sincero che egli potesse concepire. Di entrambe le cose gli va dato obiettivamente, ma non entusiasticamente atto"

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Inviato da alex il

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