Scrivo sapendo che quanto dirò potrà essere applicato a tutti noi e che se teniamo questa verità nel cuore potremo essere delle luci molto luminose; tale è il desiderio del mio cuore.
Queste righe sono un monito innanzitutto per me, sapendo che la parte più importante del mio ruolo su questa terra è che la luce di Dio risplenda attraverso di me in tutto ciò che faccio, altrimenti la mia vita sarebbe inutile; questa è una grazia meravigliosa da cui voglio sempre trarre piacere.

Nel principio della creazione tutti gli animali furono creati con una copertura: pelo, lana, piume o scaglie, lo scopo era di proteggerli e
dare loro delle caratteristiche specifiche, anche l'uomo fu vestito.
Se leggiamo da Midrash Rabbah - Genesi 20:12 R. Meir's Torah troviamo scritto: "vestiti di luce", queste parole si riferiscono agli abiti di Adamo, il quale risplendeva come una torcia che emanava luce e si allargava in basso allungandosi e assottigliandosi man mano verso l'alto.

Ma poi Adamo insieme a sua moglie Eva scoprirono che erano nudi, quando persero la luce celeste che li aveva rivestiti fino a quel momento e che ora non possedevano più. Adamo nel Giardino di Eden fu abbigliato di vesti soprannaturali, di una luminosità celestiale.

Queste citazioni sono tratte dal Jewish rabbis fluent, nel testo ebraico.
Possiamo ragionevolmente pensare che l'uomo fosse rivestito di abiti di luce dato che Dio stesso lo è e che noi siamo stati fatti a Sua immagine
come cita il Salmo 104:2. In Apocalisse 12 vediamo che la donna, la quale rappresenta la Chiesa di Cristo è anche rivestita di luce.

Adamo e Eva erano vestiti di una luce divina finché si ribellarono, allora l'innocenza fu perduta e le tenebre entrarono nel loro essere. Fu immediatamente evidente, poiché cercarono subito di nascondersi da Dio.
Fuggirono ma non ci fu posto dove nascondersi, allora quando dovettero confrontarsi con il loro peccato misero delle scuse lamentandosi e accusando qualcun altro fuorché se stessi. Non vi suona familiare?

Le cose non sono cambiate dal tempo della creazione.
Ogni volta che ci voltiamo indietro dal Signore e volontariamente pecchiamo contro di Lui, permettiamo alle tenebre di entrare nella nostra anima e nella nostra vita. La meravigliosa luce che abbiamo visto prima non è più lì e un'altra potenza ha preso il suo posto.

Le tenebre dell'anima si manifestano attraverso i nostl i pensieri, i discorsi e le nostre azioni, e proprio come Adamo e Eva che cercarono di mettere scuse per il loro peccato e le tenebre nella loro anima li consumarono per il resto della loro vita, così anche noi lasciamo che quelle stesse tenebre prendano posto nel nostro essere e ci dominino.

Esse sono sempre alla nostra porta in attesa, pronte a strisciare dentro non appena gliene diamo l'occasione.
Tutto comincia con un compromesso momentaneo e un po' di spazio ai nostri desideri carnali e alle tentazioni che al momento non sembrano così minacciosi (in realtà lo sono).

Ho visto un gran numero di persone rifiutare il convincimento dello Spirito Santo e perdere quella meravigliosa luce e la presenza dell'onnipotente Dio, è molto triste, non hanno apprezzato la grazia di Dio.
Si sono trasformati dalla persona che compiaceva Dio e comunicava con Lui a un essere preoccupato solo di compiacere se stesso.

C'è una guerra in atto, ed è tanto più grande di quanto la maggior parte di noi possa immaginare, le sue conseguenze sono eterne; alla fine dei nostri giorni essa determinerà il nostro destino eterno.

Ci sarebbe molto da dire riguardo alla luce che illumina il nostro essere interiore, durante il nostro cammino con Cristo, la Bibbia ci dice molto riguardo ad essa, ma voglio spendere alcune parole per parlare delle tenebre.
Quando le tenebre prendono il dominio di un'anima creano depressione, tristezza, e persino il suicidio. La sensazione di non avere più speranza e la disperazione invadono l'essere e diventiamo preda del diavolo. Facciamo cose che mai avremmo pensato di fare altrimenti, e diciamo cose orribili che provengono dalla parte più
tenebrosa che esiste dentro di noi.

Le cause di questa condizione sono molte.
Circostanze quali la morte di un caro o la malattia possono portare un sentimento di tenebre che copre l'essere umano, ma la maggior parte delle volte è causata dal peccato commesso.

Permettiamo alle tenebre di entrare e portare via la luce. Le tenebre sono molto potenti ed è evidente.

Da bambino sono cresciuto nel sud della Carolina, era una zona di campagna e il mio amore per la natura crebbe in quegli anni in quell'ambiente semi-tropicale. È stato bellissimo ma non in tutto. Vivevamo in un isolato di case povere e avevamo molti ospiti indesiderati ... gli scarafaggi.

Mia madre manteneva la casa immacolata, ma a causa di quell'ambiente selvaggio essi amavano  la nostra casa e c'era poco che si potesse fare al riguardo.

Eravamo cinque figli di cui io ero il maggiore. A otto anni abbiamo inventato gioco dello scarafaggio. Prendevamo uno iacciamosche e di notte, entravamo in una stanza buia, accendevamo la luce e a quel punto gli scarafaggi sarebbero scappati in tutte le direzioni mentre noi cercavamo di ucciderli con l'arnese.

Quindi spegnevamo di nuovo la luce, aspettavamo alcuni minuti che i compagni venissero a recuperare i corpi dei loro caduti per mangiarli e allora accendevamo di nuovo la luce e ricominciavamo la guerra. Potevamo fare questo gioco tutte le sere, e gli scarafaggi erano sempre in abbondanza, raggiungevamo punteggi incredibili!

Così è nella nostra vita spirituale. Quando le tenebre entrano, gli scarafaggi (il peccato) vengono fuori, nelle tenebre essi invadono il nostro cuore e la mente portando via la luce dalla nostra anima, non sembrano molti finché la luce non è riaccesa e allora vediamo l'infestazione. Il diavolo non vuole che le persone vivano nella luce così continua a ingannarle dicendo che il loro modo di vivere va bene, ma quando non c'è luce, le tenebre restano e il peccato domina.
Ho avuto il privilegio di stare con il fratello

David Wilkerson in varie occasioni, aveva sempre tante cose da raccontare e a volte era molto divertente. Un giorno mi disse come aveva capito che noi in quanto credenti dovevamo sempre mostrare la luce di Cristo attraverso il nostro modo di vivere. Lesse di quando Mosè si trovava alla presenza di Dio e la Sua luce era penetrata nella sua anima e nella sua vita al punto che il viso di Mosè risplendeva letteralmente e dovette coprirlo a causa della brillantezza della luce che emanava.
Questo racconto diede al fratello David il desiderio di avere la stessa manifestazione.
Così si ritirò in preghiera e digiunò finché sentì di aver raggiunto la stessa illuminazione dal Signore. Voleva vedere se anche gli altri lo avrebbero notato. La sua prima fermata fu al ristorante per terminare il suo digiuno. La cameriera lo guardò piena di meraviglia mentre prendeva il suo ordine e non poté fare a meno di andare avanti e indietro lentamente per molte volte, così il fratello David disse a se stesso: "Sì, ce l'ho fatta!". La volta successiva che la ragazza passò le chiese: "Ho notato che mi guardi intensamente, vedi qualcosa
di particolare?"

Lei rispose: "Posso farti una domanda?"
David rispose: "Sì, prego!" sicuro che gli avrebbe chiesto a proposito dello splendore del suo volto, ma la domanda lo umiliò e lui realizzò che ci sono limiti alla luce che si vuole raggiungere con i propri mezzi.

La ragazza timidamente chiese: "Sei Hugh Hefner, il creatore dell'impero di Playboy?", ridemmo e ridemmo così tanto!
Come Possiamo far sì che questa luce faccia parte del nostro essere?

Vorrei cominciare con il principio della dolcezza.
La dolcezza, o mitezza si sottomette alla divina volontà di Dio piuttosto
che essere orgogliosa e autosufficiente. Essere miti significa essere docili di temperamento, gentili, umili, flessibili e passare sopra alle
ingiurie, non facile da provocare.
Poiché Dio è mite, Egli ci sopporta quando Lo provochiamo, se non fosse così anziché essere benevolo e gentile verso di noi, ci punirebbe per ogni infrazione alla Sua divina volontà. Affinché la luce fluisca attraverso di noi, dobbiamo avere questo attributo o l'unica cosa che irradieremo sarà orgoglio ed egoismo.

L'orgoglio è una cosa che Dio odia e Lui non può risplendere attraverso di noi se l'orgoglio ci controlla.

La pazienza è anche un altro attributo molto importante
per la luce della nostra anima. La pazienza non si lamenta,
è costante e perseverante, ciò significa tollerare le offese anche per lunghi periodi, senza lasciarsi provocare dalle azioni degli altri.

La pazienza è nella natura di Dio e possedere la Sua luce significa dimostrare la pazienza divina in ogni cosa. Come può accadere?
Attraverso la preghiera, il ringraziamento e rallegrandosi; ricordiamoci sempre che siamo salvati perché Dio è paziente verso di noi.

Non possiamo dimenticare la gentilezza. È la capacità di essere pacifici, affabili sensibili e tolleranti. È perfetta nell'accettare le imperfezioni degli altri.
Matt.5:16 Dice: "la vostra luce risplenda davanti agli uomini". Esercitare questi attributi ci aiuterà a risplendere!

Alcuni pensano che conoscere la Bibbia serva a far risplendere la luce nel loro essere. Comunque, non è conoscendo la Bibbia che si produce la luce ma conoscendo il Signore che rivela le Scritture.

CLARK

Traatto da: Grido di Battaglia -
Periodico missionario di: Cristo è la Risposta
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Autori
Inviato da alex il

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