Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? 2° Corinzi 6:14

Come l'acqua e l'olio, le tenebre e la luce non possono unirsi: se c'è luce, di contro le tenebre scompaiono e se sono presenti le tenebre, vuol dire che non c'è luce. E' una questione di contrapposizioni, per dire che il vero credente non ha zone d'ombra, non vive nel buio, non scende a compromessi, non trascorre un'esistenza griggia. Perciò la sua luce risplenderà in modo chiaro laddove egli arriva, la sua "vita sorgerà più fulgida del pieno giorno, l'oscurità sarà come la luce del mattino" (Giobbe 11:17).

Il credente si distingue per la sua luminosa esperienza di salvezza e perciò non si metterà con quanto non credono in Dio, non si siederà in compagnia degli schernitori (salmo 1).

Siamo nel mondo, ma non del mondo ricorda Gesù (Giovanni 17), perchè siamo "figli di luce e figli del giorno; noi non siamo della notte ne delle tenebre" (1° Tessalonicesi 5)

Da: svoltagenda

Inviato da alex il

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