Quasi tutti conoscono il fatto che Gesù Cristo è morto in croce duemila anni fa. Eppure, parlandone, si scopre che pochi ne conoscono il perché. La Bibbia colma questa lacuna.

 

Consideriamo tre punti:

 

1. La morte di Cristo è profetizzata diverse volte nell'Antico Testamento. Nel capitolo 53 del libro del profeta Isaia, scritto 700 anni prima della nascita di Cristo è affermato: “Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti” (Isaia 53:4,5).
Questa profezia ci aiuta a comprendere perché Gesù doveva morire e mostra i due benefici meravigliosi ottenuti dal suo sacrificio espiatorio: il perdono dei peccati, e la guarigione.

 

2. In diverse occasioni Gesù stesso predisse l'evento e la ragione della sua morte. Una sera, un uomo religioso di nome Nicodemo venne a Gesù e gli disse: “Maestro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai se Dio non è con lui”.
Gesù rispose: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio”. Cosa vuol dire "nascere di nuovo"? Gesù spiegò a Nicodemo che la salvezza di una persona dipende dall'opera dello Spirito di Dio: noi non possiamo "rinascere" con le nostre forze. Solo Dio può farci rinascere. Poi Gesù propose questa similitudine: “Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna” (Giovanni 3:14). Qualcuno doveva pagare con il proprio sangue il nostro riscatto dal potere del peccato. Noi dobbiamo solo umiliarci e chiedere a Colui che è stato innalzato sulla croce, di cambiarci e farci rinascere, accettando il suo dono.

 

3. Diverse volte, Gesù parlò ai discepoli della sua morte a Gerusalemme: “Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani dei capi sacerdoti, degli scribi, ed essere ucciso, e risuscitare il terzo giorno” (Matteo 16:21).
La parola di Dio spiega che il vero cristiano non vive più per se stesso ma per Colui che è morto e resuscitato per lui: Cristo Gesù. Illustrando questo stesso principio ai suoi discepoli, Gesù accennò al mondo della sua morte: “Se uno vuole venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. Chi desidera ottenere la vita eterna ed entrare in cielo, deve sottomettersi a Cristo e seguirlo giorno dopo giorno in novità di vita.
Abbiamo ricordato insieme perché Gesù doveva morire; riconosci che Egli ti ama e che è morto anche per te! Ricevilo nella tua vita.

“Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”. (Giovanni 3:16).
 
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