Esistono stagioni epocali e interpretative che corrono lungo la storia essi sono un percorso, dove, fede e teologia cristiana hanno avuto un rapporto diverso con la bibbia, non solo dal punto di vista interpretativo ma anche dal punto di vista epocale, nella quale essa ha avuto statuto e autorità differenti. In realtà l'interpretazione ricca nelle sue varietà letterali o allegoriche non è bastata a completare il suo rapporto con l'essere se questa poi viene completamente realizzata quale mera lettura, ma bisogna invece che questa ci introduca in una dimensione interpretativa più accentrata e basata in una triangolazione che attraverso il passato (Gesù Cristo, tradizione viva e Bibbia) il presente (cultura del tempo) e la venuta dell'avvento di Dio, ne formano il messaggio il quale si focalizza nella riflessione del Cristo e nell'esperienza dello Spirito.
Cristo, così realizza la risposta alle nostre domande, Egli è annunciato come progetto di salvezza di Dio già fin dall'antichità delle scritture quando ancora non se ne conosceva il Suo Santo nome.
Egli così risulta il legame tra l'antico e il nuovo, la storia e la speranza di un popolo, la missione e il sacrificio dell'uomo figlio di Dio morto in croce per la salvezza del mondo. Il Cristo atteso e qui annunciato attraverso le scritture, Egli è venuto nel mondo per l'opera del Padre e poi morto di Croce e poi resuscitato dalla morte, per sconfiggere e far comprendere quella malvagità con cui l'umanità condanna.
Tutto questo è stato scritto, è stato annunciato è stato predicato conservandosi fino a noi nell'autenticità dei testi e dei cuori che lo testimoniano con parola viva, ma di contro, esiste un'altra misura, la distorsione di questa verità, che spesso è abilmente architettata nella negazione, nell'eresia di affermare il proprio io in una condizione distante dalla luce di Dio, e ancora testi e parole spese per giustificare una verità inventata capace di suonare bene e di compiacerci a volte ingenua ma comunque fuorviante, la chiesa fedele a Cristo, ha sentito sempre il dovere di combattere, nella pace questa menzogna, al fine di affermare la verità, per questo si è riservata il potere donato da Dio di accorpare la verità in un unico libro "la Bibbia". Questo testo sacro è il materiale edificante sul quale noi credenti sperimentiamo la nostra fede, così la Bibbia incontra l'attualità, il nostro vivere, in un epoca così moderna, dove anche la visione del tutto è ormai superflua, l'uomo così crede di non aver bisogno di nulla, confezionandosi al potere del mondo egli cerca nel mondo, e disperatamente e anche quando ottiene, comunque, non trova mai la pace, la vera pace.
Molti la cercano, tutti la desiderano, molti la pagherebbero, forse perchè non sanno dove cercarla, e mentre loro dicono: pace, pace, mentre la vera pace non c'è. (Geremia 6,14). Il signore invece dice: Vi lascio la pace vi do la mia pace (Gv 14,27) e poiché noi abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo (Rm 5,1) e Lui che dobbiamo annunciare poichè sappiamo quanta sia necessaria e preziosa quest'opera di pace.
Ora rivolgendomi a te uomo che hai bisogno di questa pace, tu la puoi trovare gratuitamente, in Cristo Gesù. E' attraverso la meditazione è attraverso la lettura della Bibbia che l'essere si apre a una nuova vita, ma bisogna considerare che per poter leggere correttamente la Bibbia è necessario che la creatura si accosti alla comunità credente in modo che anche lui possa inserirsi e comprendere nell'unità del corpo della chiesa, la quale sotto la guida dello Spirito Santo affronta accurati studi alla comprensione della Bibbia al fine di ricavare per ciascuno di noi quel dono che vede concretizzarsi in un opera di fede annunciata dalla grazia del Signore.

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