Qualcuno ha detto, ed ha ben detto, che i nemici sono i guardiani non pagati dell’anima nostra. Uno degli argomenti più diretti e più umani per credere che Gesù non è rimasto morto, è il fatto che nessuno ha, anche oggi, tanti amici e tanti nemici quanti ne ha Lui. Studiando i nemici e gli amici di Lui, Lo comprendiamo meglio; e così di ogni uomo di cui ci interessi conoscere la storia intima.

Davide, l’uomo dal cuore verso il Signore, ebbe amici affezionati e leali, alcuni dei quali misero più volte la vita a rischio per lui. Uno sguardo agli uomini che, distretti anche loro, raggiunsero lui distretto, nei deserti delle sue fughe, rivela qualcosa della grande anima di Davide. Ricordiamo, commossi, che alcuni di essi traversarono il campo dei Filistei, per andare ad attingere un po’ d’acqua da una cisterna di Betlem, e portarla a Davide. Soprattutto, esempio eterno di vera amicizia, rimane, un uomo più che raro, diciamo di Gionatan, che appena lo ebbe udito, si tolse la spada, la cintura e il mantello, e li diede a Davide. Gli rimase sempre legato fino alla morte.
Ma è dei nemici che intendiamo occuparci.
 
La narrativa, nei due libri che vanno sotto il nome di Samuele, ne descrive alcuni. Però, se vogliamo conoscere un po’ meglio sia l’uomo di Dio, che i nemici, dobbiamo meditare attentamente i Salmi. In essi, più che in qualunque altro libro della Bibbia, l’accenno ai nemici è insistente. Senza dimenticare che i Salmi non scritti da Davide, sono come l’eco e la ispirazione del grande Cantore.
 
Meditando quelli che vanno sotto il suo nome, siamo sorpresi di leggere di nemici e nemici, e per riverbero, di confidanza e rifugio in Dio, sino al grande Salmo Messianico, il 110, che rivela come i nemici sono usati dal Padre quale scannello sotto i piedi del Figliuolo, e quindi della Chiesa.
Scannello è qualche cosa su cui mettiamo i piedi per salire più in alto....
 

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