Il battesimo dei bambini è insegnato nella Bibbia?  La Bibbia insegna che può essere battezzato:
1) colui che è stato ammaestrato: "Andate, dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome dei Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo, insegnando loro d'osservare tutte quante le cose che vi ho comandate" (Matteo 28:19-20a);
 
2) colui che ha fede: "Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato" (Marco 16:16);
 
3) colui che si è ravveduto: "Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato..." (Atti 2:38);
 
4) colui che riconosce che Gesù Cristo è il Figlio di Dio: l'etiope, prima dei suo battesimo, disse: "lo credo che Gesù Cristo è il Figliuolo di Dio" (Atti 8:37).
 
Questo riconoscimento o confessione va fatto:
  • pubblicamente, cioè chiaramente dinanzi agli uomini: "Chiunque adunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli" (Matteo 10:32);
  • a voce chiara, cioè con la bocca: "Infatti col cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati" (Romani 10:10).
Da quanto asserito finora, si deduce chiaramente che solo dopo aver premesso questi atti indispensabili, si può ricevere il battesimo.
 
Infatti, è l'ammaestramento che suscita nell'uomo la fede (Romani 10:17), la quale a sua volta gli fa riconoscere che sta camminando per una via non accetta al Signore e gli fa proporre fermamente di abbandonarla.

Segue, poi, il riconoscimento che Gesù, in quanto Figlio di Dio, ha compiuto la nostra redenzione, i cui frutti fanno sì che l'uomo peccatore ravvedutosi odia quei peccati in cui un tempo si compiaceva, mentre trova il suo piacere nelle cose celesti.
Tale redenzione si manifesta anche mediante l'ubbidienza del battesimo.
 
E' facile ora comprendere che il battesimo impartito ai neonati o ai bambini, che sono privi della capacità di intendere e di volere, capovolge questo piano divino che mira a far dell'uomo un nuovo essere, una nuova creatura.

Nel battesimo dei bambini, infatti, questi vengono prima battezzati e poi, quando saranno più grandicelli, verranno ammaestrati perché credano personalmente e facciano la loro confessione.
Ma tutto ciò stravolge la Parola di Dio e il battesimo diventa una semplice cerimonia, senza alcun effetto spirituale.
 

Diversi passi degli Atti degli Apostoli mostrano chiaramente che pentimento e fede precedono sempre il battesimo.

 
Esaminiamo i casi seguenti:
1) i 3000 alla Pentecoste, che furono compunti nel cuore dal discorso di Pietro, chiesero all'apostolo cosa dovevano fare per essere salvati. "E Pietro a loro: Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati" (Atti 2:38). Al v. 41 leggiamo: "Quelli dunque i quali accettarono la sua parola furono battezzati";
 
2) i Samaritani e Simon Mago: "Ma quand'ebbero creduto a Filippo che annunziava loro la buona novella relativa al regno di Dio e al nome di Gesù Cristo, furono battezzati, uomini e donne. E Simone credette anch'egli; ed essendo stato battezzato, stava sempre con Filippo" (8:12-13a);
 
3) l'Etiope: "E cammin facendo, giunsero a una certa acqua. E l'eunuco disse: Ecco dell'acqua; che impedisce che io sia battezzato? Filippo disse: Se tu credi con tutto il cuore, è possibile. L'eunuco rispose: lo credo che Gesù Cristo è il Figliuolo di Dio. E comandò che il carro si fermasse; e discesero ambedue nell'acqua, Filippo e l'eunuco; e Filippo lo battezzò (8:36-38);
 
4) Saulo: "E Anania se ne andò, ed entrò in quella casa; e avendogli imposte le mani, disse: Fratello Saulo, il Signore, cioè Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale tu venivi, mi ha mandato perché tu ricuperi la vista e sii ripieno dello Spirito Santo. E in quell'istante gli caddero dagli occhi come delle scaglie, e ricuperò la vista; poi, levatosi, fu battezzato (9:17¬-18). "Ed ora, che indugi? Levati, e sii battezzato, e lavato dai tuoi peccati, invocando il suo nome" (22:16). Quindi, Paolo prima di battezzarsi ricevette la pienezza dello Spirito Santo, avendo in precedenza creduto nel Signore Gesù ed essendosi pentito dei suoi peccati;
 
5) Cornelio ed i suoi amici: "Allora Pietro prese a dire: Può alcuno vietar l'acqua perché non siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi stessi? E comandò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo (10:47-48). Anch'essi, come Paolo, credettero e si pentirono dei loro peccati, altrimenti non avrebbero potuto ricevere lo Spirito Santo;
 
6) Lidia, negoziante di porpora, mentre ascoltava la Parola di Dio, "il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle cose dette da Paolo. E dopo che fu battezzata con quei di casa, ci pregò dicendo: Se mi avete giudicata fedele al Signore, entrate in casa mia, e dimoratevi. E ci fece forza" (16.14-15);
 
7) il carceriere di Filippi: "e menatili fuori, disse: Signori, che debbo io fare per esser salvato? Ed essi risposero: Credi nel Signor Gesù, e sarai salvato tu e la casa tua. Poi annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano in casa sua. Ed egli, presili in quell'istessa ora della notte, lavò loro le piaghe, e subito fu battezzato lui con tutti i suoi. e menatili su in casa sua, apparecchiò loro la tavola, e giubilava con tutta la sua casa, perché aveva creduto in Dio" (16:30-34);
 
8) i Corinzi: "E Crispo, il capo della sinagoga, credette nel Signore con tutta la sua casa; e molti dei Corinzi, udendo Paolo, credevano, ed erano battezzati" (18:8).
Paolo sottolinea altrove il rapporto tra fede e battesimo: "essendo stati con lui sepolti nel battesimo, nel quale siete stati anche risuscitati con lui mediante la fede nella potenza di Dio che ha risuscitato lui dai morti" (Colossesi 2:12).
 
Pietro dichiara infine, in maniera inequivocabile, che il battesimo non è "il nettamento delle sozzure della carne ma la richiesta di una buona coscienza fatta a Dio" (I Pietro 3:21).
 
II battesimo è quindi per il credente allo stesso tempo un impegno ed una testimonianza, in quanto il battezzato testimonia di fronte agli uomini dell'impegno che ha preso davanti a Dio di servirlo e di fare la Sua volontà.
 
Inoltre, poiché il battesimo è la risposta al dono della grazia divina, esso diventa per il credente neoconvertito una confessione di fede.
 

Può il battesimo farci cristiani, figli di Dio ed eredi del cielo?

 

No, assolutamente! Può farlo solo l'opera dello Spirito Santo compiuta in noi quando per fede riceviamo il Signore Gesù nei nostri cuori.
In Giovanni 1:11-12 l’apostolo dice nel suo Evangelo: "E' venuto in casa sua, e i suoi non l'hanno ricevuto; ma a tutti coloro che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome".

I termini ricevere e credere sono qui usati come sinonimi, perché per credere si intende non solo aderire passivamente ad un complesso di dottrine, ma attivamente accettare e ricevere personalmente Cristo e il Suo sacrificio.

Nel libro dell'Apocalisse è descritta una bella e commovente immagine: Cristo sta alfa porta di ogni cuore e bussa per essere ricevuto come Signore e Maestro, come Principe e Salvatore: "Ecco, io sto alla porta e picchio; se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco" (Apocalisse 3:20).

Quando poi apriamo la porta, il Signore Gesù Cristo entra per dimorare nel nostro cuore.
"Iddio ci ha dato la vita eterna", leggiamo anche nella prima epistola di Giovanni: "e questa vita è nel suo Figliuolo. Chi ha il Figliuolo ha la vita; chi non ha il Figliuolo di Dio, non ha la vita lo v’ho scritto queste cose affinché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figliuolo di Dio" (I Giovanni 5:11-13).
 
Queste dichiarazioni sono perfettamente chiare e comprensibili; chi ha il Figlio, ricevuto nel suo cuore per la fede, ha la vita eterna.
 
E chiara ugualmente è la condizione opposta: "chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figliuolo di Dio" (Giovanni 3:18).
 
Nessun rito battesimale, chiunque sia la persona che lo compia, può rigenerare un'anima e darle la vita eterna, ma solo la fede rende l'uomo un figlio di Dio ed un erede del cielo.
In conclusione, il battesimo non serve per perdonare i peccati, non dà la vita eterna, né rende l'anima erede del cielo.
L'atto del battesimo segue quello della conversione e della realizzazione della salvezza.
 
Sono il pentimento e la fede che salvano, non il battesimo che è un simbolo... Dio ci benedica
 
Edoardo Piacentini
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