C'è stato un tempo in cui i discepoli si auguravano prima di ogni cosa questo: "Maranatha - Vieni, Signore Gesu'." Era l'augurio più bello ed atteso: il ritorno del Signore Gesù il Cristo. Aspettativa alimentata sia per la condizione ambientale, schiavi di Roma, sia per il fervore spirituale e di fiducia nelle parole di Gesù: "quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io" Giovanni 14.

Oggi rischiamo, distratti dai mille impegni e aspettative, anche lecite, che il desiderio di veder tornare il Signore sia soffocato, spento, dimenticato.
Troppi gli impegni e i  progetti da realizzare che, sotto voce e nell'inconscio, ci fanno proferire questa "preghiera": "Gesù è meglio che non torni quest'anno, magari aspetta ancora un poco!"


Anche per questo Lui bussa al cuore delle chiese, interessante che queste parole non sono rivolte a non credenti, o almeno in Apocalisse si rivolge alle chiese in maniera schietta ed inequivocabile (Apocalisse 3:20).
Se questo succede, cioè se nelle nostre aspettative c’è tanto ma non il Suo ritorno (sperato, atteso desiderato oltre che teologicamente inquadrato), abbiamo bisogno, come credenti, di tornare al primo amore. Forse abbiamo una buona teologia, magari facciamo anche tante opere, bene!
Ma abbiamo desiderio del Suo ritorno? Vogliamo stare con Lui? Non solo nella domenica o nei nostri incontri di studio, ma per il resto dei tempi?
Anche a costo dei nostri progetti incompiuti o desideri non realizzati?

Non ci inganniamo fratelli, se non poniamo Dio non solo al primo posto ma piuttosto in ogni posto, non avremo la passione e l'amore per le anime, la cui salvezza è la volonta di Dio! Il desiderio di proclamare il regno è proporzionale al desiderio di vederlo compiuto.

 

Lo confesso, mi serve il Suo aiuto per questo, la necessità che Lui bussi forte negli antri del cuore in cui a Lui non ho ancora fatto posto.
Ho bisogno di gustare la benedizione dei Suoi no.

 

Dio ci benedica in tutti gli aspetti della vita, Lui ne è capace, ed in particolare in quello spirituale.

Così, mentre ringraziamo Dio per ogni cosa che ci dona e per i Suoi no (spesso i doni più costruttivi per formare Cristo in noi) continuiamo a stare con Lui, spandiamo il Suo profumo, affrettiamo il Suo ritorno.

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Inviato da alex il

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