- Le ricerche psicologiche, negli ultimi decenni, hanno dimostrato che la nostra vita è il risultato dei nostri pensieri e che il nostro modo di pensare esercita sull'esistenza un'influenza maggiore di quella che noi stessi supponiamo. Le nostre idee, i nostri pensieri sono come dei semi che prima o poi danno i loro frutti. Quindi alla base della nostra vita si trova il funzionamento della mente, ovvero quello che possiamo definire l'arte di pensare.

A differenza dell'animale, l'essere umano può scegliere deliberatamente se iniziare o sospendere un'azione, può ragionare sul risultato delle proprie azioni e prevedere le conseguenze. Inoltre, fa delle supposizioni sul futuro delle proprie azioni e può decidere per il meglio, in base al bagaglio di conoscenze accumulate. Infatti, in Proverbi 14:8, la Parola di Dio dice che "la sapienza dell'uomo accorto sta nel discernere la propria strada". Abbiamo immagazzinato il passato nella nostra mente, ed esso è continuamente presente in noi: le nostre qualità e i nostri difetti, le azioni e gli impulsi, i desideri e le tentazioni sono il risultato delle nostre esperienze fatte nel passato, specialmente nella nostra infanzia. In base a tutto ciò, si può affermare che l'arte di pensare è l'arte di introdurre nella nostra mente soltanto nozioni degne di far parte di noi stessi, che possano fungere e servire come base nella costruzione del nostro carattere.

L'arte di pensare è compresa nella sua totalità nelle parole dell'apostolo Paolo scritte nell'epistola ai Filippesi: "Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri" (Filippesi 4:8). La signora White, nel libro Sulle Orme del Gran Medico, afferma che "dobbiamo sperimentare costantemente la potenza nobilitante dei pensieri puri. Questa è l'unica salvaguardia per lo spirito. Un uomo è frutto di ciò che pensa. La capacità di controllo si rafforza con l'esercizio e grazie alla ripetizione costante i pensieri positivi e le buone azioni diventeranno un'abitudine".

Di solito diamo importanza all'alimentazione perché sappiamo quanto è importante per il nostro benessere fisico, ma abbiamo la stessa attenzione quando si tratta di assumere del cibo spirituale o intellettuale?

R_Francesco

Pace...

Come al solito, ci dilettiamo col gioco delle parole. Giusto per difendere una posizione indifendibile, cambiamo il termine e così, salviamo la faccia! Ho sentito demonizzare la psicanalisi di S. Freud, ho sentito demonizzare le varie teorie che riguardano l'evoluzione dell'universo e della "navicella" terra!... Ora quì, leggo che noi, siamo quello che pensiamo... verissimo!... Ma forse qualcuno, tempo addietro, questa caratteristica, la aveva di già chiamata con il termine "Psicosomatica".  Di certo, questi non era Dio, pertanto, ci si sbagliava e ci si sbaglia ad attribuirgli meriti "divini", ma non ci si sbaglia ad usufruire di queste conoscenze, proprio come a quelle di un medico generico o del farmacista. Forse che nel cielo, (forse) ci andremo solo noi e nessun medico?... Ed ancòra, Il Signore, non sa cosa farsene dei "santi"... Lui, ci vuole santificare, con il nostro consenso... combattendo quotidianamente la nostra carnalità poichè, nessun uomo è giusto... ed è bene che noi, sappiamo questo. Casomai, rischiamo di sentirci naturalmente "perfetti" mentre invece, non lo siamo affatto!...

Pace.

R. Francesco

alex

Caro Francesco perdonami ma non riesco  a capire dove è mirata la critica.
Certamente è indicativo il passo (Filippesi 4:8) ovviamente, forse questo non trapare come dovrebbe nell'articolo, i pensieri positivi che possono, devono, scaturire in noi sono il frutto di una vita vissuta costantemente, certamente con alti e bassi, sulle SUE orme e con il Suo aiuto...

Buona notte, caro fratello.

ALex

R_Francesco

Pace fratello Alex...

Mai  e poi mai, dirò il contrario di ciò che le scritture ci riportano... il mio scritto precedente, non commentava affatto il passo della scrittura "Filippesi 28"... semmai, la strumentalizzazione che di esso si fa. Bene tu commenti in risposta, quando alla fine dici che avremo gli alti e i bassi, pertanto, ora nel peccato, ora in grazia di Dio....quindi, se moriamo quando siamo in basso, moriamo in eterno!  Il concetto che il titolare del post al quale ho risposto, vuol far passare, e quello che noi tutti, si arriverà ad essere in grazia di Dio, così, per abitudine. Ciò non è nella mente di Dio!... Noi, avremo perennemente la mente secondo Dio, solo...solo... solo quando staremo con Lui... non certo per abitudine ma per naturalità, naturalità che avremo acquisita, solo dopo la morte fisica nel mentre siamo in grazia di Dio!... Dio, non è Un abitudinario, neanche noi lo dobbiamo essere... e quì, il titolare del post, fa riferimento che noi, scegliamo di volta in volta cosa pensare e conseguentemente, come agire. Non capisco come poi, diventeremmo abitudinari nei nostri pensieri.

Pace

R. Francesco

alex

"gli alti e i bassi, pertanto, ora nel peccato, ora in grazia di Dio....quindi, se moriamo quando siamo in basso, moriamo in eterno!"

Caro Francesco, buona domenica.

Eccomi di ritorno dopo una giornata impegnata in adunanza e a pranzo dai miei. Quindi corroborato in ogni senso, spiritualmente e "carnalmente" nel sento di avere lo stomaco, oltre che il cuore pieno... :-)

Ho riportato, ti sarai accorto, due righe del tuo ultimo post.
Mi spiace constatare che nel tuo cuore vi sia questo insegnamento, questo giudizio, questo pensiero.
Non voglio certo criticarti. Ma mi dispiace, siceramente, per questo che hai nei tuoi pensieri. Infatti chi può dire  che sei in "alto" spiritualmente?

E cosa vuol dire in alto ed in basso spiritualmente? E quale dovrebbe essere la soglia la quale se superata, in un senso o nell'altro, ci fa "meritare" la salvezza o la morte eterna.

Vivere con questo pensiero e questa preoccupazione non ci è chiesto.

Caro fratello non devono esserci questi pensieri nella nostra mente.
Piuttosto la certezza che Lui, nella SUA fedeltà, nel SUO sangue, ha pagato i nostri alti, mai sufficienti per farci salvare, ed i nostri bassi, mai così profondi da farci scivolare via dalla SUE mani. Ovviamente alla base di tutto Lui ed averlo conosciuto (nel senso biblico della parola), ovvero legato intimamente e personalmente con Cristo.

Dio ti benedica, caro fratello.

Bhe, fra qualche ora una nuova festiocciola, compleanno di una sorella, altro cibo... :-)

R_Francesco

Pace fratello Alex...

Ti ringrazio per l'esortazione ed il tentativo di rassicurarmi....ma e mi ferma convinzione che la grazia guadagnataci da Gesù, è stata data a tutta l'umanità ma, non tutta l'umanità andrà in paradiso... pertanto, qulacosa dovremo pur fare per avere l'accesso al regno di Dio...non credi?...

Per il resto, buona festicciola e buon mangiare :-)

R. Francesco

alex

... Infatti è scritto..

12 ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome,
13 i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio.

ed ancora

24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.

ed infine

8 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio.
9 Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti;

Il nostro "fare" è ricevere coLui che ha fatto ogni cosa... prima di ogni cosa e per ogni cosa...

Questo è il vangelo, la buona notizia. Non che dobbiamo guadagnarci la salvezza, piuttosto riceverla, ricevendo Lui...

Ciao Francvesco, buona giornata per me un giorno di festa ancora, anche se svolgerò qualche lavoretto in casa::

 Un saluto affettuoso in Cristo.
Alex

Inviato da alex il

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