Partita di calcio notturna

La notte ha cominciato a muoversi nello stadio, si è popolata di diecimila ombre.
E quando i fari hanno dipinto il velluto dello spazioso manto erboso, la notte ha intonato un coro, alimentato da diecimila voci.

Poi il direttore del gioco ha dato il segno d'inizio  la cerimonia maestosa è cominciata senza ostacoli.
La palla bianca è volata da giocatore a giocatore come se prima fosse stato preparato tutto nei minimi dettagli.
E’ volata in alto sopra le teste ed è rotolata in basso sull'erba verde.
Ognuno era al suo posto: ha preso la palla quando era il suo turno e con un calcio ben misurato l'ha passata al compagno che fedelmente l'ha accettata e a sua volta l'ha passata oltre.

E siccome ognuno ha assolto il suo compito, ognuno ha dato l'impegno richiesto, sapendo che tutti gli altri avevano bisogno di lui, la palla è avanzata lentamente ma senza indugio  quando ogni singolo atleta aveva sperimentato la fatica e l'impegno, quando i cuori degli undici giocatori erano uniti, il gruppo ha fatto un respiro profondo e ha segnato il gol vincente.

Nel tornare a casa, quando la folla si è dispersa nella notte, ho pensato, o Signore, che la storia umana è per noi come una grande partita,
una cerimonia meravigliosa che ebbe inizio al mattino dei tempi e che sarebbe finita solo quando l'ultimo dei partecipanti avrebbe terminato il suo ultimo movimento.

In questo modo, o Signore, ognuno ha il suo posto; come allenatore previdente tu lo hai preparato da sempre per ogni singola persona.
Tu ci puoi usare qui, al nostro posto; i nostri fratelli hanno bisogno di noi e noi abbiamo bisogno di loro.
Non è importante il posto, Signore, nel quale io devo stare ma la forza della mia disponibilità e fedeltà; e sono ciò che devo essere con tutte le mie forze, che cosa importa se sto in prima linea oppure più indietro o nascosto?

Esamina, Signore, il mio giorno, come l'ho passato...
Sono rimasto troppo al limite del campo, con le mani in tasca a criticare gli sforzi degli altri?

Ho occupato nel migliore dei modi il mio posto e mi hai trovato lì quando guardavi il gioco?
Ho collaborato bene col mio vicino e anche con quello dell'altra estremità del campo?
Ho "servito" bene i miei compagni  mi sono dato da fare per attirare l'attenzione su di me e ho giocato con egoismo?
Ho costruito il gioco in modo da poter avere la vittoria insieme a tutta la squadra?
Ho combattuto fino alla fine malgrado le sconfitte, le botte e le ferite?
Mi sono lasciato distrarre dai commenti gridati dagli spettatori,
mi sono scoraggiato per la loro incomprensione e le loro critiche,
oppure mi sono gonfiato per i loro applausi?
Ho pensato di pregare per questa partita o mi sono dimenticato che agli occhi di Dio questo gioco non è un gioco?

Ora torno nello spogliatoio per riposarmi, o Signore.
Quando tu domattina darai il fischio d'inizio, giocherò un altro tempo,
e così ogni giorno...

Fa' che questa partita, giocata con tutti i miei fratelli,
sia fatta come tu desideri,  fa' che quando il tuo ultimo fischio porrà termine alla nostra vita, siamo pronti per il "primo" premio nei cieli.

Pia Bassetti

Inviato da Gianni57 il

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