Essendo che la Bibbia è un libro composto da scritti ispirati dallo Spirito del Signore per comprenderla è necessario la guida del Signore che è Colui che mediante il suo Spirito fa comprendere rettamente le Scritture. Ora, con le seguenti Scritture e riflessioni attorno ad esse dimostrerò quanto appena detto. Gesù prima di morire aveva detto ai suoi discepoli: "Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e saranno adempiute rispetto al Figliuol dell'uomo tutte le cose scritte dai profeti; poiché egli sarà dato in man de' Gentili, e sarà schernito ed oltraggiato e gli sputeranno addosso; e dopo averlo flagellato, l'uccideranno; ma il terzo giorno risusciterà.

Ed essi non capirono nulla di queste cose; quel parlare era per loro oscuro, e non intendevano le cose dette loro" (Luca 18:31-34). Vi sono altre Scritture che attestano come gli stessi discepoli di Gesù non capivano né le Scritture che parlavano di Gesù e neppure le sue parole che preannunziavano la sua morte e la sua risurrezione, ed esse sono le seguenti: "Or i suoi discepoli non intesero da prima queste cose..." (Giov. 12:16); "Ma essi non capivano quel detto ch'era per loro coperto d'un velo, per modo che non lo intendevano...." (Luca 9:45); "Ma essi non intendevano il suo dire..." (Mar. 9:32). Notate che i discepoli, benché avessero creduto che Gesù era il Cristo il Figliuolo di Dio che era proceduto dal Padre, non avevano compreso ancora le cose che Mosè e i profeti avevano dette di lui, cioè che egli doveva soffrire e risuscitare dai morti.

Ma com'era possibile che degli uomini che avevano creduto in lui, non intendevano ancora le cose scritte di lui? La ragione é perché quelle Scritture erano coperte da un velo per loro e perciò era loro impossibile comprenderle. Le compresero dopo che Gesù risuscitò infatti fu allora che il Signore aprì loro la mente per intenderle secondo che è scritto: "Poi disse loro: Queste son le cose che io vi dicevo quand'ero ancora con voi: che bisognava che tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè, ne' profeti e nei Salmi, fossero adempiute. Allora aprì loro la mente per intendere le Scritture..." (Luca 24:44-45); fu allora che essi "si ricordarono che queste cose erano state scritte di lui" (Giov. 12:16), e che i Giudei gliele avevano fatte. Tutto ciò ci mostra come per intendere le Scritture che parlano di Gesù Cristo non é sufficiente leggerle o ascoltarle, perché é necessario anche che il Signore apra la mente per intenderle come fece in verso i suoi discepoli, quando apparve loro. Quindi se il Signore fu potente a fare comprendere ai suoi discepoli le Scritture aprendogli la mente perché non si dovrebbe pensare che egli questo lo continui a fare ancora oggi senza servirsi di persone fisiche? Vi è forse qualcosa di troppo difficile per il Signore? O forse il suo modo di agire è cambiato?

  • Gesù quando parlò dello Spirito Santo che Egli avrebbe mandato ai suoi discepoli dopo che sarebbe stato assunto in cielo, disse loro: "Molte cose ho ancora da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; ma quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire" (Giov. 16:12,13), ed ancora: "Egli vi insegnerà ogni cosa..." (Giov. 14:26). Da queste parole emerge che Gesù ha mandato lo Spirito Santo per insegnarci ogni cosa e per guidarci nella verità. Ma qualcuno dirà: Ma la promessa Gesù la fece solo ai suoi apostoli? Sì, le parole furono rivolte a loro in quella occasione ma sono dirette a tutti i discepoli di Cristo. Nulla togliendo con tutto ciò al fatto che Dio nella sua Chiesa ha costituito i dottori i quali hanno il dono d'insegnare, ma non certo la capacità di fare comprendere perché questa la continua ad avere lo Spirito di Dio mandato dal cielo che è in ogni credente.
  • Gesù un giorno giubilò per lo Spirito e disse: "Io ti rendo lode, o Padre, Signor del cielo e della terra, perché hai nascoste queste cose ai savi e agl'intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli! Sì, o Padre, perché così ti é piaciuto" (Luca 10:21). Noi pure riconosciamo che Dio rivela le cose relative al regno di Dio a coloro che mutano e diventano come i piccoli fanciulli, ma le nasconde a coloro che sono molto studiati e si credono savi e intelligenti. E noi, per la grazia di Dio siamo proprio tra i piccoli fanciulli a cui Dio ha rivelato il suo Figliuolo e le cose relative al suo regno, e per questo lo lodiamo; sì, lo lodiamo perché riconosciamo di essere pervenuti alla conoscenza della verità perché Dio ci ha dato quell'intendimento che nessun uomo sulla faccia della terra ci avrebbe potuto dare. Noi avremmo potuto ascoltare anche il migliore oratore, l'uomo più eloquente nell'esporre le cose relative al regno di Dio, ma se non fosse stato per l'intervento soprannaturale di Dio noi non avremmo giammai compreso quello che in realtà è così semplice ma che tanti sulla terra hanno reso con i loro discorsi così difficile, così intricato. Ma che cos'è così semplice? Il messaggio della salvezza e la via per riceverla.
  • L'apostolo Paolo disse a Timoteo: "Considera quello che dico, poiché il Signore ti darà intelligenza in ogni cosa" (2 Tim. 2:7); quindi Paolo credeva che sarebbe stato il Signore stesso a fare intendere a Timoteo le cose che lui gli aveva scritto. Non una categoria di credenti in qualche parte del globo con il potere di interpretare rettamente le cose che lui gli scriveva, ma il Signore stesso.
  • L'apostolo Paolo disse ai Filippesi: "Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi; e se in alcuna cosa voi sentite altrimenti, Iddio vi rivelerà anche quella" (Fil. 3:15). In queste parole Paolo espresse la sua fiducia che se i santi di Filippi non comprendevano ancora qualcosa il Signore gliel'avrebbe fatta intendere rivelandogliela. Avete notato? In questi due passi delle Scritture è messa in risalto l'opera potente di comprensione operata da Dio nei credenti.
  • Giovanni ha scritto: "Ma quant'è a voi, l'unzione che avete ricevuta da lui dimora in voi, e non avete bisogno che alcuno v'insegni; ma siccome l'unzione sua v'insegna ogni cosa, ed è verace, e non è menzogna, dimorate in lui come essa vi ha insegnato" (1 Giov. 2:27). Come potete vedere Giovanni credeva che era l'unzione che i credenti avevano ricevuto dal Signore che gl'insegnava ogni cosa, e non un particolare collegio di vescovi preposto dal Signore. Le parole dell'apostolo non fanno altro che confermare le parole che Gesù disse ai suoi discepoli quando promise loro lo Spirito Santo: "Egli v'insegnerà ogni cosa" (Giov. 14:26). E' bene però fare una puntualizzazione a questo punto; il fatto che l'unzione del Santo ci insegna ogni cosa non significa che noi non abbiamo bisogno dei ministri di Dio, perché altrimenti la Scrittura si contraddirebbe dato che essa afferma che Dio ha costituiti nella sua Chiesa, gli apostoli, i profeti, gli evangelisti, i pastori e i dottori per il perfezionamento dei santi e per l'edificazione del corpo di Cristo (cfr. Ef. 4:11,12). Ripeto questo concetto in questi termini: Giovanni con queste parole non ha voluto dire che i credenti, perché hanno ricevuto l'unzione dal Santo, non hanno bisogno di essere ammaestrati da nessuno perché Luca dice: "Quelli dunque i quali accettarono la sua parola, furon battezzati.... Ed erano perseveranti nell'attendere all'insegnamento degli apostoli" (Atti 2:41,42), ed anche che Paolo dimorò in Corinto "un anno e sei mesi, insegnando fra loro la parola di Dio" (Atti 18:11); e perché Paolo disse a Timoteo: "Ordina queste cose e insegnale" (1 Tim. 4:11), e a Tito: "Insegna queste cose..." (Tito 2:15). Giovanni ha voluto soltanto dire che noi conosciamo la verità e che non abbiamo bisogno di quei personali e contraddittori ammaestramenti intorno a Gesù che tanti impostori spandono a piene mani, perché quelli che abbiamo ricevuto dallo Spirito di Dio intorno a Gesù Cristo sono veraci e sufficienti alla nostra salvezza. Conosciamo tutto ciò che può salvare le anime nostre perché l'unzione del Santo c'insegna ogni cosa e non abbiamo perciò bisogno degli insegnamenti diabolici del magistero romano, dei Mormoni o di quelli dei cosiddetti Testimoni di Geova o di quelli dei seguaci di Moon, o di qualche altra pseudochiesa. Quindi, concludendo; quantunque l'unzione del Santo ammaestra tutti i credenti, coloro che hanno ricevuto il dono d'insegnamento devono insegnare ai credenti le cose relative al regno di Dio per confermarli e contribuire alla loro crescita spirituale, e i credenti a loro volta devono perseverare all'attendere al loro insegnamento perché questa è la volontà di Dio. Coloro che ammaestrano e coloro che vengono ammaestrati tengano sempre bene a mente queste parole di Paolo a Timoteo: "Bada a te stesso e all'insegnamento; persevera in queste cose, perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano" (1 Tim. 4:16). Notate infatti come la salvezza è assicurata sia al ministro che persevera nell'essere d'esempio ai credenti e insegna loro la sana dottrina, e sia a coloro che attendono al suo insegnamento e lo mettono in pratica.
  • L'apostolo Paolo ha detto ai Corinzi: "E se il nostro vangelo é ancora velato, é velato per quelli che son sulla via della perdizione, per gl'increduli, dei quali l'iddio di questo secolo ha accecato le menti, affinché la luce dell'evangelo della gloria di Cristo, che é l'immagine di Dio, non risplenda loro" (2 Cor. 4:3,4). Oggi, per la grazia di Dio, possediamo oltre che gli Scritti dell'Antico Patto che parlano di Gesù, anche le testimonianze scritte di Matteo, Marco, Luca e Giovanni che parlano in maniera chiara della nascita di Gesù, della sua vita, dei suoi insegnamenti e delle sue opere potenti, della sua morte e della risurrezione, eppure molti di quelli che leggono ed ascoltano l'Evangelo scritto da questi uomini non lo intendono affatto e tra questi vi sono pure milioni e milioni di Cattolici romani sparsi sulla faccia della terra. Hanno il magistero eppure il Vangelo é ancora velato per loro. Perché é velato? Perché non riescono a comprendere il messaggio del Vangelo? Il motivo è perché essi hanno le loro menti accecate dalle tenebre e perciò non possono vedere la luce che il Vangelo di Dio emana. Ciò che bisogna fare per essere salvati è scritto chiaramente ma per loro è oscurità profonda. E perché questo? Perché il Vangelo è stato dal loro magistero offuscato con la tradizione, in maniera che quello che è luce per loro è tenebre; e quanto grandi sono queste tenebre! Come i Giudei che fanno la lettura dell'Antico Patto hanno un velo steso sopra il loro cuore che gli impedisce di riconoscere che le Scritture profetiche si sono adempiute in Gesù di Nazaret, così oggi moltitudini di uomini che leggono o ascoltano il Vangelo hanno ancora le loro menti ottuse. Essi sono sulla via della perdizione e fino a quando non si ravvederanno e non crederanno con il cuore in ciò che leggono o ascoltano non potranno comprendere il Vangelo. Come potete vedere si perviene a comprendere il Vangelo in seguito ad una illuminazione operata da Dio, perciò rigettiamo la dottrina che afferma che una particolare classe di persone abbia il potere di fare comprendere le parole del Vangelo.

Per concludere; esistono due tipi di persone sulla terra; quelle che hanno inteso la Scrittura perché si sono umiliate davanti a Dio e il Signore ha aperto loro la mente per intenderla e continuano ad intenderla rettamente perché lo Spirito di Dio le guida; e quelle che giacciono nelle tenebre con la mente ottusa perché rifiutano di umiliarsi davanti a Dio e preferiscono dare ascolto ai precetti umani anziché a quelli di Dio così chiaramente scritti.

 

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alex

Non c'è dubbio, non è sufficiente conoscere la scrittura, la dottrina per essere graditi a Dio, essere Salvi. Pensiamo a Satana quando tentò Gesù, e lo tentò citando.... la Scrittura!

Concordo, davanti alla Parola si comprende, si è cambiati, ci si ciba nel momento che realizziamo la necessità di comprendere, di essere cibati di essere cambiati. Nel momento, cioè, in cui consideriamo ciò che siamo, carnali, adamidici, etc. Solo quando realiziamo la nostra miseria all'ora abbiamo la giusta umiltà per prendere ciò che il Buon Dio ha praparato per tutti quelli che lo ricevono. Un dono immeritato, un dono prezioso, la Sua VIta in noi, la Sua eternità in Noi...... in tutti quelli che lo ricevono.....

a volte la Bibbia rimane su un comodino o nella libreria ad impolverarsi. Spesso la Bibbia è presa per far valere le proprie ragioni, verseti citati ed utilizzati per cercare di dimostrare gli errori altrui, forse è più utile quando la si tiene tra le mani con grande umiltà e considerae e meditare "le ragioni" di Dio e quello che desidera da noi, quello che chiede a "me".....  Sorriso

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