Molte volte, nella nostra vita, sentiamo la necessità di parlare con qualcuno, un amico, un collega di lavoro, un compagno di scuola, o magari nei casi più gravi purtroppo, seduti su un lettino di uno psicanalista dove raccontare tutti i nostri traumi, le nostre paure passate e presente, e ci scarichiamo dei pesi che portiamo a chi ci sta ascoltando.

Anche se molte volte senza il risultato sperato.

Ma parlare, confidarci, fa certamente bene al fisico e alla mente, e anche allo spirito!

Confidare i nostri problemi con qualcuno ci aiuta a sentirci meno soli.
Ci liberiamo delle nostre ansie, delle nostre paure e il confidarci con qualcuno ci fa sentire meglio.

Comunicare con una persona che ti sta di fronte, magari un amico, che ti ascolta con interesse, ci dà un senso di sollievo, sai chi ti sta ascoltando, si interessa   di quello che gli stai dicendo, e un modo per sentirsi più risollevati dalle nostre preoccupazioni di ogni giorno.

Parlare, condividere, dialogare.

Sai che non sei solo, ma puoi confidarti con qualcuno vicino a te, non solo fisicamente ma anche moralmente.

E molto importante la comunicazione, anche se oggi, purtroppo si comunica molte volte, con un smartphone tramite web, chi sta dall’altra parte non può guardarti negli occhi, neppure sentire o capire i tuoi sentimenti!

La tecnologia ha fatto molto in questo campo, possiamo dialogare e vedere persone che sono dall’altra parte del pianeta in tempo reale, ma siamo sempre soli!

C’è solo una comunicazione fredda e lontana. e una web camera che fa da intermediaria, tutto qui!

Ma non è così con Dio! Parlare con Lui è tutt’altra cosa!

Il Signore non dialoga con noi con un computer, ma vuole avere con noi una comunione e un dialogo molto intimo nello spirito!

Vuole ascoltarci, vuole sentirci parlare,

A Dio piace quando ci rivolgiamo a Lui nella preghiera!

Nel Cantico dei Cantici è scritto

 << O mia colomba,
che stai nelle fenditure della roccia, 
nei nascondigli dei dirupi, 
mostrami il tuo viso, 
fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, 
il tuo viso è leggiadro>>.

Dio ha creato l’uomo per stare insieme a lui, parlarci e avere una comunione come un Padre fa con il figlio che ama!

Dio non era lontano dal primo uomo creato, Adamo.

Adamo sapeva bene come Dio lo amava, a Dio piaceva passeggiare con lui nel giardino dell’Eden, e la sera Adamo e Dio dialogavano insieme nel paradiso terrestre, come due vecchi amici!

Ma Prima che tutto questo avveniva, un giorno mentre passeggiavano insieme nel paradiso terrestre, Adamo confida a Dio qualcosa!

Era un pensiero che lo teneva malinconico, anche se Adamo aveva tutto nel paradiso, c’era qualcosa che lo turbava.

Bene lo sapeva Dio!

Adamo si sentiva solo, e nella sua la sua solitudine confidò il suo problema a Dio!

Adamo aveva tutto, i frutti della terra erano suoi, gli animali gli erano sottomessi e gli facevano compagnia, la presenza del Signore non gli mancava!

La presenza del Signore era costante, sempre vicino a lui!
Ma nonostante tutto questo, Adamo sentiva che gli mancava qualcosa, che lo faceva sentire triste.

E confidò a Dio la sua solitudine, e Dio lo capi,

(Genesi 18) Poi il Signore Dio disse:

"Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. 20 Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. 21 Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. 22 Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo"

Immaginiamoci la scena.

Dio che cammina la sera con Adamo nel giardino dell’eden” 

<<Il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno >>(Genesi 3.8…)

e Dio che domanda ”Buongiorno Adamo, come va?”

Adamo: ”Grazie Padre, non c’è il male!”
Dio: ”Sarà come dici tu Adamo, ma non ti vedo tanto contento, c’è forse qualcosa che non va?”
Adamo: ”No Padre, qui tutto è perfetto! quello che hai creato e bellissimo, gli alberi i fiumi, il mare, il sole, la luna e le stelle, gli animali, tutto e così bello!

Dio: <<E allora Adamo perché hai il viso malinconico? pensi che ho sbagliato qualcosa?”
Adamo: << Ma no Signore, quello che hai creato Tu è tutto perfetto! solo che…>>
Dio: <<Ho capito Adamo! Vuoi vedere che non ti va che ho creato la giraffa con il collo così lungo?  ho visto come la guardavi oggi!>>
Adamo: “Ma no Padre, non è questo...”
Dio: << E allora Adamo perché hai il cruccio? va bene, e per via della proboscide dell’elefante sul naso? forse lo dovevo fare più corta! ma poi vedrai come gli sarà utile!”

Adamo:<< Ma no, non è nemmeno questo! tutto quello creato da Te è buono!
Dio: ”E allora Adamo, dimmi che cosa è che ti fa stare dispiaciuto! sarà per caso che ti sei punto la mano quando hai preso in mano il porcospino per accarezzarlo? Dimmi figlio mio, che cosa vuoi che faccia ancora per te?>>

 Adamo:” Signore, ti debbo confessare una cosa, mi sento un poco solo in questo bellissimo giardino!

A parte quando tu mi vieni a visitare la sera e passeggiamo insieme, è così bello, ma vorrei qualcosa, che ha parte gli animali, mi facesse compagnia e sia il più possibile somigliante a me!

Magari un po’ diverso da me ma che non sia un animale per poterci parlare, dialogare e stare insieme per tutta l’eternità!”

<< Ho capito Adamo!>> rispose Dio,

<<Vedrò cosa posso fare, ma adesso vai a dormire che si è fatto tardi e domani quando ti sveglierai avrai una bella sorpresa!>>

Forse non è andata proprio così, ma certamente Dio parlava con Adamo e lo ascoltava!
Dio voleva esaudire la sua creatura in ogni suo desiderio, e così fece, gli creò una compagna dalla sua costola Eva, la madre di tutti gli esseri viventi!

Adamo aveva un pensiero che lo teneva malinconico, e anche se Adamo aveva tutto nel paradiso c’era qualcosa che lo turbava.

Bene lo sapeva Dio!

Adamo si sentiva solo e nella sua solitudine confidò il suo problema a Dio,
Adamo aveva tutto, i frutti della terra erano suoi, gli animali gli erano sottomessi e gli facevano compagnia e la presenza del Signore non gli mancava.

La sua presenza era costante sempre vicino a lui, ma nonostante tutto ciò Adamo sentiva che gli mancava qualcosa, che lo faceva sentire solo.
E confidò a Dio la sua solitudine e Dio lo esaudì!

(Genesi 18)

Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile». 

Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome.  Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile.  Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo.

Adamo era l’uomo che parlava con Dio!
E Dio parlava con Adamo!

lo sapeva bene Adamo. che il suo Dio si prendeva cura di lui in ogni piccolo particolare, la sera camminavano insieme nel giardino dell’Eden e lo ascoltava,

Una bella conversazione tra due amici, una bella comunione, fatta di reciproco amore, fin quando non avvenne qualcosa di terribile che provocò una separazione di questa comunione tra Dio e Adamo., tra Dio e l’uomo: Il peccato!

La separazione da Dio a causa del peccato della disubbidienza.

Adamo fu separato da Dio ma il Signore nonostante tutto, non si era allontanato da lui , di parlare con Lui e il suo dialogo è stato interrotto solo per breve tempo, ma riprese di nuovo perché Dio amava la sua creatura e non ci sarebbe stato peccato che lo avrebbe potuto separare per sempre da Lui!

In romani 8:31,39 è scritto: ” Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, ne presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, Nostro Signore.”

E cosi incominciò la bella storia d’amore tra Adamo e Eva.
E noi tutti conosciamo la bella storia della creazione.

            

                                   

L'uomo che parlava con Dio. (seconda parte)

            
Il primo uomo Adamo e la prima donna Eva entrambi parlavano del continuo con Il Signore.
Ma al diavolo non piaceva questa comunione tra l’uomo e Dio, e mise il suo zampino per separare l’uomo da Dio.

Tutto sappiamo la storia della creazione e le sue drammatiche conseguenze a causa del   peccato di Eva che mangiò il frutto proibito con gravi conseguenze per lei e per Adamo e per tutto il genere umano!

Adamo conobbe la morte, Eva partorì con dolore, entrambi furono allontanati dal paradiso.

Adamo dovette lavorare la terra con il suo sudore affinché portasse frutto per la sua sopravvivenza e Dio con dolore, come potrebbe fare un padre che allontana il suo figlio prediletto dalla casa paterna, li scacciò dal paradiso, ma non dalla sua comunione!

A Dio non piaceva separarsi dalla sua creatura, ma non poteva convivere col peccato.
Allontanò Adamo dal paradiso ma voleva lo stesso avere comunione con lui.

Dio non si e mai fermato di parlare con Adamo
Dio non si è mai fermato di parlare con l’uomo.
Dio ha sempre del continuo parlato all’uomo.

Le grandi storie della Bibbia ce lo raccontano, ce lo insegnano!

I grandi patriarchi di allora sentivano spesso la voce di Dio e loro parlavano con Dio.

Mosè era uno di questi.

Dio gli aveva affidato una missione, di portare il suo popolo tenuto in schiavitù per quarant’anni, lontano dall’Egitto, verso la terra promessa,

Mosè aveva una grande responsabilità come condottiero del suo popolo, di un popolo non proprio sottomesso a Dio e che molte volte si lamentò nel deserto, le lamentele erano del continuo e Mosè aveva un compito non facile.

Mosè sapeva bene che parlare con Dio lo avrebbe aiutato a risolvere molte situazioni difficili!

Dialogava spesso con Dio, e Dio gli diceva quello che doveva fare con le dieci piaghe che avrebbero colpito l’Egitto per piegare l’arroganza del Faraone

Dio parlava con Mosè quando gli diede le tavole della Legge, i dieci comandamenti che ricevette sul monte Oreb!

C’era un dialogo continuo d’amore, e di timore verso Dio,  Mosè lo sapeva bene, chi era quel fuoco consumante che gli parlava e che scrisse le tavole della Legge col fuoco del suo dito su due tavole di pietra!

Un po’ meno fedele, il suo popolo che si svia facilmente dal suo Dio per adorare un vitello d’oro, farsi un idolo al posto del Dio vivente, giusto il tempo che Mosè stava sul monte Sinai per quaranta giorni per ricevere le tavole della legge di Dio.

Nella sacra scrittura vediamo come Dio parla del continuo, attraverso i suoi servi, i suoi profeti, Dio parlava ai re come al pastorello del gregge!

Vuole avere sempre un dialogo con l’uomo fin dalla creazione del mondo, e ai nostri giorni il suo richiamo d’amore verso di noi non è cambiato!

Dio ci parla ancora oggi attraverso Gesù e lo Spirito Santo. ha parlato del continuo nel Vecchio Testamento, continua ancora oggi la Sua opera di salvezza attraverso Gesù Cristo.,.

Dio parla all’uomo, lo ama, è il suo capolavoro di tutto il creato, fatto a sua immagine e somiglianza!

Dio ama l’uomo, gli è rimasto fedele. ha sacrificato il suo Unico figlio Gesù Cristo per noi!

Davide scrive nel (Salmo 99:7)

 <<Egli parlò loro dalla colonna della nuvola; Essi altresì osservarono le sue testimonianze, E gli statuti ch’egli diede loro.>>

Abramo, il padre della fede, viveva sulla terra come un pellegrino, ma i suoi occhi non erano sulla terra ma sulla città celeste. Il Signore vuole parlare ai suoi servi e lo fa in diverse maniere. Nei tempi passati la parola scritta non era ancora il mezzo principale per ricevere la guida, la formazione e l’esortazione.

Il Signore parla ad Abramo per mezzo di una visione; <<Dopo questi fatti, la parola del SIGNORE fu rivolta in visione ad Abramo, dicendo: «Non temere, Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima»”   Genesi 15:1

<<Non temere>>: questa frase è stata di conforto a uomini e donne che si sono trovati nel timore.

 Per la fede essa è diventata un breve ma potente messaggio. Dio si è rivolto in questo modo a re, profeti, conduttori e al Suo popolo in ogni tempo; <<Nel giorno che io ti ho invocato ti sei avvicinato; tu hai detto: «Non temere!»”  Lamentazioni 3:57

 Un altro bello esempio dell’amore e fedeltà di Dio è la storia di Giuseppe venduto dai fratelli

  Questa storia ci insegna che con Dio tutto le cose sono possibile, anche nelle situazioni più difficili e senza via d’uscita Dio ci dà sempre una vittoria!

Una grande benedizione a chi gli è fedele, Giuseppe un pastorello venduto come schiavo e deportato in Egitto, Dio lo eleva in alto alla corte del faraone per la sua integrità e saggezza e lo fa diventare la seconda persona  più importante  dell’Egitto dopo il faraone!

Dio parla a Giacobbe.
Apparve un'altra volta a Giacobbe, quando tornava da Paddan-Aram, e lo benedisse.

Dio gli disse:

«Il tuo nome è Giacobbe.
Non ti chiamerai più Giacobbe,
ma Israele sarà il tuo nome».

Dio parla di Davide attraverso il profeta Samuele, E il Signore disse a Samuele:

«Fino a quando piangerai su Saul, mentre io l’ho rigettato perché non regni su Israele? Riempi di olio il tuo corno e parti. Ti ordino di andare da Iesse il Betlemmita, perché tra i suoi figli mi sono scelto un re» (1Samuele16,1).


Dio parla a Giacobbe che lotta con Dio, (Genesi 32.24:30)
Durante quella notte Giacobbe fa passare alle due mogli e ai suoi undici figli (Beniamino non è ancora nato) il guado del torrente Iabbok per mettere tutti al sicuro. Lui rimane solo. Trema di paura. Teme la vendetta del fratello. All'improvviso un uomo si avvicina furtivamente e lo afferra per le spalle. Giacobbe al buio non capisce chi sia quello sconosciuto. Per non farsi sopraffare comincia a lottare accanitamente con quell'ombra. La lotta dura fino allo spuntare dell'aurora. Il lottatore sconosciuto, non riuscendo a vincere Giacobbe, lo colpisce all'anca e l'articolazione del femore di Giacobbe si sloga. Ma Giacobbe ancora non si arrende. Allora quella strana apparizione dice: - Lasciami perché è spuntata l'aurora. E la voce è ferma e dolcissima. Giacobbe capisce che quell'uomo è la personificazione stessa di Dio. Dio ha voluto convincere Giacobbe che ha le forze per affrontare il fratello Esaù. Dio ha lottato con Giacobbe per infondergli coraggio. Allora Giacobbe dice a quell'ombra: - Non ti lascerò, se prima non mi avrai benedetto. Il Signore gli chiede: - Come ti chiami? - Giacobbe - risponde. Allora il Signore dice: - Da questo momento non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini ed hai vinto. Israele, infatti, significa «colui che è forte davanti a Dio». Da quella notte Giacobbe prende anche il nome di Israele. E Israele si chiamerà anche il popolo eletto che discende da Giacobbe.

La preghiera di Elia fece piovere fuoco dal cielo. (2 Re cap.1.9:14).[9]

Allora gli mandò il capo di una cinquantina con i suoi cinquanta uomini. Questi andò da lui, che era seduto sulla cima del monte, e gli disse:

«Uomo di Dio, il re ti ordina di scendere!».  Elia rispose al capo della cinquantina:

«Se sono uomo di Dio, scenda il fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta». Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta.  re mandò da lui ancora un altro capo di una cinquantina con i suoi cinquanta uomini. Questi andò da lui e gli disse:

«Uomo di Dio, il re ti ordina di scendere subito». Elia rispose:

«Se sono uomo di Dio, scenda un fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta»

Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta. re mandò ancora un terzo capo con i suoi cinquanta uomini. Questo terzo capo di una cinquantina andò, si inginocchiò davanti ad Elia e supplicò:

«Uomo di Dio, valgano qualche cosa ai tuoi occhi la mia vita e la vita di questi tuoi cinquanta servi. Ecco è sceso il fuoco dal cielo e ha divorato i due altri capi di cinquantina con i loro uomini. Ora la mia vita valga qualche cosa ai tuoi.

Lot scampò alla distruzione di Sodoma e Gomorra
"Voglio scendere e vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me: lo voglio sapere». (Gen. 18, 21) 

«Su, prendi tua mo­glie e le tue figlie che hai qui ed esci per non essere travolto nel castigo della città». Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della città.

Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse:

«Non guardarti indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!». Ma Lot disse:

«No, mio Si­gnore! Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato una grande miseri­cordia verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia. Vedi que­sta città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa! Lascia che io fugga lassù - non è una piccola cosa? - e così la mia vita sarà salva»

Gli rispose:

«Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distrug­gere la città di cui hai parlato. Presto, fuggi là perché io non posso far nulla, finché tu non vi sia arrivato». Perciò quella città si chiamò Zoar.(piccolezza)

Una città peccatrice agli occhi di Dio non fu distrutta perché un uomo giusto Lot vi andò fuggendo da Sodoma e Gomorra.

Quante belle storie di uomini che parlavano con Dio!

Ma Forse, ci siamo chiesti, come sarebbe stato, così bello se anche noi come quelli uomini della Bibbia avere una bella esperienza di parlare con Dio.
Ma Dio ci parla ancora oggi, attraverso la Parola di suo figlio Gesù Cristo

Attraverso l’Opera dello Spirito Santo ci parla ogni giorno,

Gli uomini della Bibbia che parlavano con Dio sono storie del passato, ma sono storie scritte per il nostro insegnamento.
Ricordare le storie della Bibbia di ieri per capire il nostro cammino di oggi.

Sono cambiati i tempi ma Dio non cambia mai  << Gesù Cristo è lo stesso Ieri Oggi è in Eterno>> (Eb.13:8)

Se tu lo desideri puoi essere anche tu l’uomo che parla con Dio!
Lui sta aspettando questo momento e ti rivolgi a Lui!
Dio è pronto a ascoltarti e non vuole lauree in filosofia!
Ma il tuo cuore sia il più semplice possibile e sincere come le tue parole.

MATTEO 6:31-33 -

"Non siate dunque con ansietà solleciti, dicendo: Che mangeremo? Che berremo? o di che ci vestiremo? Poiché sono i pagani che ricercano tutte queste cose, e il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Ma cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte".

E ancora in Matteo 6:5-8 -

"E quando pregate, non siate come gl'ipocriti; poiché essi amano di fare orazione stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere veduti dagli uomini. Io vi dico in verità che cotesto è il premio che ne hanno.
Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, e serratone l'uscio fai orazione al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. E nel pregare non usate soverchie dicerie come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per la moltitudine delle loro parole. Non li rassomigliate dunque, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate"

La preghiera di un cuore umile penetra nel cuore di Dio.

Se tu lo cerchi lui si farà trovare. (Geremia 29:13))  << Mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il cuore; 14 mi lascerò trovare da voi - dice il Signore>>

E anche tu, puoi essere, come  i grandi servitori dell’Eterno , l’uomo che parla con Dio!.

Inviato da alex il

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